Fra i fotografi di moda più apprezzati del momento, Scott Schuman ne ridisegna i confini partendo dallo street style e da una passione per i dettagli che si fa quasi sartoriale, diventando il suo marchio di fabbrica.
Il cappotto di una ragazza che passeggia a Central Park leggermente alzato da una folata di vento, la scarpa perfetta sotto il gessato impeccabile di un uomo a Piazza Affari. E ancora, un adolescente in T-Shirt con il naso immerso in una bancarella di fumetti usati a Londra. Volti, abiti, frammenti di giornate e vite che Scott Schuman immortala con la propria macchina fotografica in giro per il mondo per poi restituirle a esso tramite il web. Non solo un semplice fotografo ma un vero e proprio “sarto della fotografia”, come suggerisce il nome del suo blog “The Sartorialist” divenuto in pochi anni un indiscusso punto di riferimento per l’intero fashion system. Nato e cresciuto nell’Indiana ma trasferitosi presto a New York, spinto da quella che ama definire la sua più grande caratteristica – “la curiosità” – inizia a lavorare per diverse agenzie e brand di alta moda, ma la vita incasellata e ordinaria non è nelle sue corde. «Ho sempre desiderato andare a vedere in prima persona come fosse il mondo», dichiara spesso. Un giorno quindi baratta ogni certezza in cambio dell’avventura e inizia a camminare, con il portafoglio vuoto ma la macchina per scattare in mano e la passione nel cuore, che tra le strade più disparate pulsa a un ritmo, fino a quel momento sconosciuto, nuovo. Viali, piazze e sentieri dove immergersi e perdersi, di metropoli e paesi a ogni latitudine, tanto diversi quanto simili, riflessi negli occhi di chi li vive. Persone comuni nelle quali Scott Schuman scova la vera essenza del fashion style, distante anni luce da quella espressa e quasi imposta dalle passerelle e dalle immagini patinate delle riviste. Una moda finalmente indossata, calata sulle individualità e resa unica grazie a dettagli a volte visibili come un accessorio o un abbinamento cromatico, altre invisibili come una luce, un bagliore dell’anima. Reale o immaginaria, la luce ha nei suoi scatti un’importanza primaria, senza, un soggetto risulta agli occhi dell’artista privo di interesse. Del sole, di un lampione arrugginito all’angolo di un marciapiede o degli occhi, rappresenta il filo conduttore di ogni sua foto. Non ama conoscere i soggetti ai quali sottrae un frammento di esistenza, preferisce immaginarne le vite e darne, attraverso l’obiettivo, la propria personale interpretazione. Una regola che come da copione presenta sporadiche eccezioni visto che alcuni modelli da occasionali con il passare degli anni si sono tramutati in presenze quasi fisse, amici prima di tutto, come nel caso degli imprenditori di moda Alessandro Squarzi e Domenico Gianfrate, investiti anche grazie a The Sartorialist dello status di icone fashion. Street style che ribalta le regole convenzionali assumendo un ruolo ispiratore, che non subisce l’influenza dei red carpet e degli stilisti ma paradossalmente ne detta alcune linee guida. Immortalata da chi a un certo punto della propria esistenza decide di assaporare la quotidianità a pieno, tornandone al comando e riuscendo a ritagliarsi tempo per sé e per le due figlie oggi adolescenti che, dice, grazie al loro amore e alla consapevolezza che inevitabilmente investe l’animo umano quando si diventa genitori, lo hanno cambiato migliorandolo. Perché «le persone danno il meglio quando hanno a che fare con una qualunque forma di responsabilità». Un uomo che ama evolversi e cambiare continuamente la propria essenza e di conseguenza gli scatti, muovendosi come un camaleonte in un territorio che ormai per lui è privo o quasi di segreti. Le ultime sfide in ordine di tempo, la capsule collection di calzature in collaborazione con Sutor Mantellassi e una linea denim per Roy Roger’s, gli fanno posare per un attimo la macchina fotografica ma mai l’entusiasmo, presente come sempre, e la voglia di spostare l’asticella dell’ambizione ancora un po’ più in alto. Un uomo nato sotto una buona stella, che ha deciso di non vivere sotto la luce di una prima tranquilla ma forse solo apparente felicità, ma di andare a cercare quella vera e autentica nel mondo, senza paura ma con la passione sempre in tasca e la curiosità nel cuore.