Versace apre un nuovo store a Lisbona.
La fusione di elementi moderni e antichi si traducono nel nuovo flagship della griffe in terra lusitana. Il brand sbarca a Lisbona mostrando in particolare le collezioni prêt-à-porter donna, uomo ed accessori, insieme a terracotte, porcellane e preziosi arazzi in lino ricamato con un luogo dall’appeal innovativo.
«Un omaggio al grande patrimonio culturale dell’Italia. Un dialogo ininterrotto tra il nostro passato e il nostro futuro, tra Versace e i nostri clienti». È la stessa Donatella Versace – alle prese con la guida creativa dal 1997 – a commentare così la nuova apertura. Una figura, che sintetizza tra l’altro la personificazione del movimento propulsore di avanzamento alla modernità, rispecchiato oltre che dalle sue collezioni, anche dagli spazi commerciali.
Per la nuova apertura di Lisbona, il brand si ispira all’estetica bizantina e ad i suoi mosaici. In particolare, quelli decorativi, dal motivo circolare delle chiese del IX secolo che assieme al movimento architettonico ondulatorio delle pareti e dagli inserti in ottone – sia dei lucernari che del mobilio – diventa il collante di un concept lussuoso e ricercato. Lo store, situato nell’esclusiva Avenida da Liberdade 238, si sviluppa su una superficie di 440 metri quadri e fonde nel suo insieme tradizione ed innovazione.
Non è comunque il solo esempio di negozio di proprietà della medusa, che tende a demarcare il sodalizio arte/moda, che è in realtà da sempre insito nel suo DNA. Il profondo leit motive della maison è infatti incentrato sulla ricerca e l’innovazione di quell’estetica del bello che guarda anche al design non solo delle linee di abbigliamento, ma appunto di tutta quell’oggettistica da collezionista, glamourista, caratterizzato dalla linea Home.
Con questo nuovo store, Lisbona ed il Portogallo, non rappresentano solo un nuovo tassello della mira espansionistica del brand – controllato per il 20% dal gruppo americano Blackstone – ma semmai la conferma di una luxury experience avanguardista che è da ricercarsi nello stretto rapporto che la moda ha con l’arte e con i suoi spazi. Già a Milano tra il 2014 ed il 2015, Versace inaugurava Galleria Boutique. Il negozio all’interno della Galleria Vittorio Emanuele II, con le sue architetture recuperate ma originali e rimaste intatte dalla Seconda Guerra Mondiale, intendeva restituire alla città un luogo-patrimonio sotto forma di centralità commerciale.
Collaborando insieme al Comune di Milano, finanziò con un milione e cinquecento mila euro i lavori di restauro dell’intera Galleria, dalla quale – grazie ai lavori di ripristino dell’Ottagono, dove sorgeva all’epoca il nuovo negozio Versace – emersero fregi e capolavori del primo Novecento.