E’ un ritorno alle origini la nuova collezione Dior firmata da Maria Grazia Chiuri.
Del resto tra gli appassionati di cinema e moda, Los Angeles è considerata uno strass scintillante in termini di potenziale creativo. Registi, costumisti e designer vi accorrono da tutto il mondo per lavorare, sperimentare o semplicemente andare a zonzo.
Non stupisce così che la designer della maison francese (appassionata di cinema e di arte) abbia messo gli occhi su ciò che accade in questa città e soprattutto nel cercare ancora dei luoghi nascosti che possono essere seduttivi e selvaggi.
Per questo ha fatto allestire nella riserva del canyon delle Vergini, un gigante accampamento di lusso per presentare la collezione cruise che anticipa l’estate.
«Un inno alla natura, ai grandi spazi e al lato più primitivo di Los Angeles. Tutti collegano subito questa città con il cinema, dimenticando che ha tanti altri elementi di seduzione. Non a caso nel ’47 Christian Dior la definì un paradiso terrestre», racconta Maria Grazia Chiuri prima della sfilata. “Partendo da questo e rimanendo affascinata dalla scoperta della grotta di Lascaux in Borgogna, nel 1940, dove disegni rupestri danzano con i tratti naif delle sagome animali, sono andata a rivedere la collezione Ovale del’51 creata da Monsieur Dior, con le forme che ricordavano una rappresentazione preistorica del corpo femminile. Ho trasmigrato tutto, negli abiti come strumenti, che ci aiutino a essere noi stesse, a sentirci più forte creando una collezione che rispecchia la mia parte istintiva legata alla terra. Basta camuffarsi c’è bisogno di tornare alle origini”.
La nuova grammatica di Chiuri indaga la tradizione, che ancora una volta viene sublimata da un’artigianalità che qui è palpabile, condensando l’oggi con l’onirico. Ed ecco che il labirinto di Dior diventa un canyon incantato dove 83 splendide creature incedono all’imbrunire sollevando la terra battuta. Così mani di donna stampate con piccole impronte d’inchiostro, si rincorrono sui poncho in lana jacquard, le ombre della terra che dal giallo virano all’ocra sfumano sugli intarsi delle pellicce. Le ragazze trasmettono determinazione, il passo rinvigorito da robusti stivali bassi e allacciati. Onnipresenti anche con gli abiti soffio di pizzo.
In un momento di grande cambiamento e di particolare rivoluzione della moda couture compresa, Maria Grazia Chiuri offre un’ampia scelta di prodotti di alto artigianato e li scioglie in qualcosa di sicuro, di bello e portabile. E il lusso “consapevole” riguarda proprio questo genere di decisioni, qualunque sia la via globale o la lontana meta di destinazione.