Donatella Versace riceve stasera alla Royal Albert Hall il Fashion Icon Award.La famiglia che ha cambiato la moda è sempre in pista ed è più forte che mai.
Una storia iniziata in un piccolo atelier calabrese dove Gianni Versace passava il suo tempo al fianco della mamma sarta, con loro Donatella e Santo. Il marchio è sempre stato una questione di famiglia, e la sua parabola la conosciamo bene. Il genio scomparso troppo presto, ed eventi troppo burrascosi all’interno della maison, celavano di poco la fama di una donna che avrebbe fatto dell’Heritage il monito di un profondo cambiamento della concezione della moda e dello stile. Rivoluzionarie le sue idee sulla comunicazione e sullo styling, iconiche le campagne che oltre a mettere davanti l’obiettivo le top model più influenti, proponevano messaggi iper-potenti sulla femminilità, sul corpo e sull’integrazione in ogni senso.
Un anno seriamente importante per Versace e per la sua Artistic Director Donatella. L’azienda vede la ricorrenza del ventesimo anno dalla scomparsa di Gianni, mentre si apprestano i preparativi del prossimo, che segnerà i quarant’anni del marchio.
Risuona come fosse ieri la sfilata della PE 2018 della donna, con al suo fianco le cinque signore più importanti nell’intero panorama delle adv e delle passerelle di tutto il fashion system. Quella sfilata/celebrazione dello stilista assassinato nel Novantasette non ha solo rubato la scena a tutti gli altri brand in calendario, ma ribadito il concetto di cosa siano la creazione e lo stile, ma soprattutto l’influenza che essi hanno su di noi, sui designer emergenti, sulla stampa e sulle donne, le vere protagoniste al centro di un mondo che Gianni Versace capiva bene. Forse l’unico, come molte affermano, che comprendeva la loro esigenza di vestirsi con abiti che ne esaltassero il potere al cospetto del mondo.
La decisione arriva direttamente dal British Fashion Council, non solo perché Donatella Versace ha saputo farsi carico della parte creativa del marchio assumendone nel 1997 la direzione creativa, e poi la vicepresidenza di tutto il gruppo, ma perché è uno dei personaggi più influenti all’interno del mercato della moda. Si è impegnata nell’aiutare i giovani talenti istituendo fondi e borse di studio con alcuni dei principali asset della formazione, con la Central Saint Martins di Londra per esempio. Collaborando in prima persona con i designer emergenti come Christopher Kane, Jonathan Anderson e Michael Halpern e come ha affermato Natalie Massenet- l’ormai ex Presidente del British Fashion Council nonché fondatrice di Net a Porter che lascia la sua carica dopo cinque anni rivoluzionari all’interno del settore delle fashion week- ha convinto colossi dal calibro di Armani a sfilare a Londra ed il potente gruppo Richemont a diventare uno dei maggiori investitori del suo e-commerce di lusso, facendo capire a tutto questo comparto quanto l’era digitale sia essenziale. Ha dichiarato sulla nomina della Versace che: “Donatella è una donna esemplare e una designer che ha plasmato l’industria della moda globale con la sua visione per il marchio. Ha mostrato incredibile forza e dedizione al settore e ha fatto continuare l’eredità del fratello attraverso il suo lavoro notevole. Quello che ammiro di più di lei è la sua capacità di far apparire e sentire potenti le donne. Non potevo immaginare un migliore destinatario di questo premio”.