Dopo dieci anni e un caloroso addio Phoebe Philo ha lasciato Céline alla cui guida creativa arriva Hedi Slimane, l’uomo che ha rivoluzionato Saint Laurent.
All’inizio è stato un po’ un genio incompreso tanto che la stampa internazionale gridava al disonore. Disonore perché quell’uomo alto, magrissimo, dagli occhi enormi, praticamente ossessionato dai fit ultra slim, aveva messo in moto una rivoluzione stilistica che a detta di tanti, dei più autorevoli, aveva poco a che fare con l’heritage dello storico marchio fondato da Yves e per di più Slimane si era anche permesso di cancellare la prima parte del nome, trasformandolo semplicemente in Saint Laurent Paris, spostando l’ufficio stile a Los Angeles e facendo di quel luogo la culla della sua creatività. Qualcosa che non fu colto subito, ma che in realtà era già stato fatto da Dior quando il designer aveva rivitalizzato, anzi a quel punto fondato, le basi della linea uomo trasformandola da Christian Dior a Dior Homme, un’etichetta e sette anni di lavoro che nel 2002 gli valgono il riconoscimento dal CFDA, premiando per la prima volta in assoluto lo stilista di una linea maschile.
Quattro anni trascorsi da Saint Laurent in cui i fatturati sono saliti a dismisura e una rivoluzione stilistica mirata ad uno sviluppo taglie davvero striminzito, che ha fatto della dieta un mantra per poter entrare dentro ad una delle sue giacche. Lungimirante Slimane ha capito che per risollevare il marchio bisognava dargli una nuova anima e soprattutto una nuova identità, rivolgendosi a quel panorama ricchissimo di giovani abbienti, mirando anche ai social e a stilemi più freschi e da consumare immediatamente. Poi il 2016, l’anno della rottura col gruppo Kering che oltre agli altri, controlla anche Saint Laurent. Troppi soldi richiesti e poche intenzioni nello spenderli nonostante le vendite aumentassero di trimestre in trimestre. Nessun ingresso desiderato nell’area del make up e della profumeria, e visto che Slimane non poteva gestirle, pretese che non fosse accostato il suo nome accanto a tutti quei prodotti. Malumori scaturiti in una causa col gruppo, al quale il direttore creativo chiedeva/imponeva il ripristino del patto di non concorrenza, anche se già uscito dall’etichetta.
Da oggi, anzi da febbraio 2018 scatta per Slimane un nuovo ingaggio e stavolta per Céline, il marchio del colosso LVMH che per dieci gloriosi anni è stato guidato da Phoebe Philo che, oltre alle magnifiche borse, ha reso la parte del prêt-à-porter riconoscibile grazie ad un’eleganza dai caratteri contemporanei dai tratti puliti, minimal e sofisticati. Sarà ora Slimane, che in una nota ufficiale dichiara: “Sono entusiasta di collaborare con Bernard Arnault a questa affascinante e coinvolgente missione con Céline. Con molto piacere non vedo l’ora di tornare nell’eccitante mondo della moda e del dinamismo degli atelier”, a dirigere tutte le collezioni di Céline, estendendo la sua guida anche alle linee uomo e all’universo delle fragranze.