Un mix di Art Nouveau e arte classica, affiancato da statue allegoriche di Paul Gasq e Alfred Boucher. Realizzato nel 1900 per le celebri Esposizioni Universali di Parigi, il Grand Palais, simbolo dell’innovazione architettonica francese, è pronto a vivere una nuova vita grazie a Chanel. L’iconico marchio che da anni ne ha fatto il suo prezioso spazio dedicato alla presentazione degli show ideati da Karl Lagerfeld che più e più volte, sottolineando l’animo multiforme della struttura, lo ha trasformato una volta in un aeroporto e la volta dopo in una piattaforma spaziale pronta al lancio missilistico, mentre un’altra volta ancora in un rigoglioso giardino ispirato a Versailles. Ora, come un generoso gesto di scambio, Chanel stanzia 25 milioni di euro per il suo restauro.
Un nuovo impegno per Chanel. La casa di moda intende contribuire in prima persona all’affermazione di Parigi come capitale culturale e artistica di primo piano e, ai progetti già messi in cantiere come la creazione di spazi espositivi permanenti nel Palais Galliera, il Museo della Moda della città di Parigi, che aprirà nel 2019 e la costruzione del nuovo complesso per onorare il savoir-faire della sua Métiers d’art, con la sede di Porte d’Aubervilliers che aprirà i battenti nel 2020, affianca la ristrutturazione del Grand Palais con un progetto dal valore di 25 milioni di euro, pronto a partire nel dicembre 2020 e culminare nel 2024, con una parziale riapertura nel 2023.
Come ha dichiarato Bruno Pavlovsky, Fashion Chairman di Chanel: “Chanel e il Grand Palais hanno sviluppato uno stretto legame, che è stato avviato da Karl Lagerfeld nel 2005. Per Chanel, il Grand Palais, e in particolare la sua eccezionale navata dove si svolgono le nostre sfilate di moda, è molto più di un semplice monumento nel cuore di Parigi, la sua straordinaria architettura la rende una vera fonte di ispirazione e creazione per Karl Lagerfeld. Questa istituzione parigina ha una vocazione universale, e siamo orgogliosi e felici di accompagnare il Grand Palais e il suo Presidente, Sylvie Hubac, in un ambizioso restauro e il progetto di ristrutturazione “.