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Come da una realtà dalle mille sfumature che si mescolano senza fine, si giunge con Marni alla porta di un  mondo dove tutto è accessibile, dove tutto accade nello stesso momento. L’interconnessione tra diverse esperienze definisce uno stile urbano, in cui l’utility che impone il presente convive con una fascinazione per il primitivo.

L’approccio è spontaneo e libero da strutture predefinite.Il guardaroba formale è distorto con sguardo innocente, usando l’intuizione come strumento. Childlike.Gesti semplici, ma audaci e spontanei. Linee semplici, permanenti come archetipi.

Macro cuciture a contrasto evidenziano i profili del classico trench coat, le pellicce sono patchwork immediati. Le ampie maniche sono echi tradizionali, il tie&dye rilassa lo spolverino e la gonna a portafoglio.Micro, macro e un senso di meraviglia.Linee miniaturizzate, sagome dilatate.Bottoni fuori posto, punti non rifiniti, tasche fuori misura.

Check macro, linee esplose. Quadri tracciati a pennarello. Pieghe che definiscono griglie. Incrostazioni di paillettes che disegnano stampe.Patchwork. Gli abiti in seta sono costruzioni spontanee, un gioco tra primitivo e naïveté, in cui colori saturi si amalgamano con stampe floreali, incontri tra pop e romanticismo.On the go. Le scarpe sono sneakers da runner, ma flatform, o zoccoli in cavallino. La borsa si dilata nelle dimensioni di una sacca da viaggio. I gioielli sono oggetti quotidiani che diventano amuleti.Cut & Paste: di idee, di influenze.