“Se vi è una magia in questo pianeta, è contenuta nell’acqua”. (Loren Eiseley)
Enrica Borghi, artista poliedrica ed eclettica che da quasi trent’anni, utilizzando materiali di scarto del nostro vivere quotidiano, indaga con le sue opere i temi del ri-uso, del territorio e della femminilità, ha realizzato per casa Fantini una collezione di gioielli, tutti pezzi unici, tagliando, sminuzzando e dando forma con il fuoco a frammenti di materiali di riciclo, ricomponendo piccole magie.
Casa Fantini sfiora l’acqua, l’acqua del suo lago, quello che contamina e rende unica la sua atmosfera. Dialoga con l’acqua lasciandosi accarezzare da quella leggerezza che rende quasi impalpabili le forme, acqua che racconta passato e presente, lascia immaginare tra le onde sprazzi di futuro, lascia un segno che accarezza il cuore.
Forse è stato proprio da una delle terrazze delle camere di casa Fantini che Enrica Borghi ha intravisto quelle sfumature di azzurri, turchesi e blu che sapeva già appartenere ai materiali che avrebbe trasformato nella capsule “Gioielli d’acqua”, esposta allo Showroom Fantini, a Milano dal 4 al 27 Marzo.
Ritornano i colori dell’acqua, turchese, blu e sfumature azzurrine e poi trasparenze e punte condensate di nero. I gioielli non hanno incastonate pietre preziose ma evocano vetri di Murano e cristalli di rocca.
Dentro quegli sbuffi deformati dal calore, dentro quelle frange tentacolari si nascondono mondi vegetali e onde che si scagliano sugli scogli. Racconta l’artista: “Lo sguardo vivace intravede anemoni di mare e fossili primordiali, la materia di cui sono composti sembra apparentemente senza valore e forse vorremmo dimenticarne la sua esistenza. Raccontano uno per uno come dallo scarto possono nascere preziose emozioni, spetta a noi lasciarci sedurre.”