Addio a Bob Krieger.
È stato corrispondente per il New York Times, ha pubblicato le sue foto ricche di verità su alcuni dei magazine di moda tra i più influenti del mondo. È stato il ritrattista ufficiale di Gianni Agnelli per gli ultimi 10 anni della sua vita. Ha contribuito a rendere l’immagine di Giorgio Armani quella di Re Giorgio. Ha catturato l’essenza del boom economico della moda degli anni ‘80 come nessuno aveva fatto prima.
Ci lascia a 84 anni il fotografo Italo prussiano Bob Krieger. Le cause della morte sono ancora da chiarire.
L’artista nato ad Alessandria d’Egitto nel 1936 da una famiglia cosmopolita, il papà nobile prussiano e la mamma siciliana, si era trasferito a Milano nel 1967. Iniziò a lavorare con quelle che sarebbero diventate alcune delle più grandi aziende della moda tra cui Valentino, Versace, Krizia, Gianfranco Ferrè, Mila Schon, Moschino, Emilio Pucci.
Diventerà in poco tempo uno dei più importanti ritrattisti acclamato dalle celebrità e dai personaggi di spicco dell’industria, della politica e della cultura. Da Rita Levi Montalcini a Lapo Elkann. Da Silvio Berlusconi a Montezemolo fino a Miuccia Prada, Gianni Versace, Ottavio Missoni, Enzo Rosso, Dolce e Gabbana, Linda Evangelista.
Al momento della morte improvvisa Bob Krieger si trovava a Santo Domingo, dove era rimasto bloccato da diverso tempo a causa delle restrizioni internazionali dovute alla comparsa del Covid-19.