L’eccellenza non è mai frutto del caso, ma di evoluzione, di lavorazioni lente, di precisione e spasmodica attenzione al dettaglio. Così la magia di un carré Hermès, uno degli accessori più iconici della Maison francese del lusso, nasce da ore, giorni, mesi, per non dire anni, di prove, disegni, stampe, lavorazioni manuali, che si ripetono inalterate da oltre 70 anni.
Ogni anno la collezione si arricchisce di quindici nuovi modelli di carrè e venticinque design ogni stagione.
Ogni modello rappresenta universi colorati attinti dalle meraviglie del mondo, dai piaceri o dai riti stagionali, da rarità botaniche e faunistiche, dall’arte, dal mondo equestre, dalle rappresentazioni cosmiche, dall’immensità del mare o dei cieli stellati…
Una lavorazione altamente sofisticata.
Da sempre il processo di creazione di un carré può prendere più di due anni dall’ideazione del disegno con l’illustratore alla sua scomposizione in quadri di colore per ogni quadro di stampa (talvolta fino a 40 elementi); dalla colorazione negli Ateliers AS che prevede circa una cinquantina di prove colore effettuate direttamente sul carré di seta, alla stampa, alla nobilitazione, tecnica che fornisce ai carré Hermès la loro inconfondibile luminosità e delicatezza al tatto, fino al “roulottage”, l’orlo arrotolato e cucito a mano lungo il perimetro del carré.
Il primo foulard Hermès risale al 1937, fu creato a Lione, capitale della lavorazione della seta sin dal XVI secolo, e fu richiesto a Emile Hermès e Robert Dumas, allora raffinati produttori di selleria e accessori per l’equitazione, da re Francesco I.
Fu chiamato “Jeu des omnibus et de dames blanches”, realizzato in seta e decorato secondo l’antica tecnica di stampa a cliché, ovvero con una matrice di legno che riportava inciso il disegno.
L’ingresso ufficiale del carré nel mondo Hermès è del 1948, grazie all’incontro tra la sensibilità artistica di Emile Hermès, terza generazione e presidente della maison dal 1919 al 1951, lo spirito innovativo dell’abile tessitore Marcel Gandit, e Ateliers AS, stampatori e coloristi di Lione tra i più esperti.
L’innovazione decisiva fu l’invenzione da parte di Gandit del quadro di stampa, grazie a cui si possono creare composizioni cromatiche molto complesse e precise fino al più piccolo dettaglio, arricchite da contrasti e sfumature, risultato impossibile con la stampa a cliché. Così perfetta che il processo è rimasto immutato in ogni sua fase. Da allora sono stati creati 2500 disegni, ispirati dal tema annuale della maison, che dal 1987 guida il mood delle collezioni, o creati dall’immaginazione dei designer che lavorano con Hermès – sono oltre cinquanta tra collaboratori storici e nuovi talenti, di cui la Maison è sempre alla ricerca.
Immortalati negli iconici carré originali 90×90 cm, stampati su twill di seta e orlati a mano, a cui nel tempo si sono aggiunte le taglie “gavroche” 45×45 cm, l’extralarge 140×140 cm, la bandana 55×55 cm, il twilly 5×86 cm un accessorio in seta da indossare in mille modi diversi, la piÙ recente 70x70cm… oltre che tessuti alternativi, dalla seta al cashmere, dalla
mussolina al twill di seta e di cotone.
Un’ulteriore evoluzione si è avuta nel 2009, con la nomina di Bali Barret come artistic director prima della women silk, poi di tutto l’universo donna: sotto la sua guida la seta è stata reinventata, i formati e i tessuti dei carré incrementati e alcuni disegni classici rielaborati.