Luisa Spagnoli ha sofferto, come tutti, questo inusuale 2020. La casa di moda umbra ha saputo però reagire con calma e determinazione, tanto che ora è già pronta a proporre un piano di espansione internazionale.
Il lockdown ha fatto male, come a tanti, anche a Luisa Spagnoli. Non è da tutti, invece, mantenere invariato il proprio organico (800 persone) nonostante la chiusura totale della primavera passata. Sia la storica sede di Perugia che tutte le numerose boutique monomarca – 150 in Italia, 60 all’estero – sono resistete alla quarantena e hanno riaperto con tutti gli effettivi.
Non sono stati mesi facili per nessuno: nel 2019 avevamo chiuso con un fatturato di 130 milioni di euro e consideravamo di realizzare una buona crescita nel 2020, registriamo invece ad oggi circa un -30%.
Nicola Barbarani, e-commerce e digital manager
Un risultato negativo, certo, ma che sarebbe potuto essere ancora più tragico. Luisa Spagnoli ha invece giovato della clientela fidelizzata, soprattutto in Italia, che è tornata numerosa in tutti i punti vendita. Una presenza, a livello nazionale, veramente forte. Ci sono invece margini di potenziamento sul mercato estero, segmento in cui l’azienda intende crescere nei prossimi anni.
Il piano vuole essere globale e prenderà avvio alla fine del 2021.
Di sicuro riguarderà la Russia, principale mercato estero di Luisa Spagnoli con 30 negozi, dove la società mira a crescere ulteriormente. Per il resto la strategia andrà a coprire l’Europa, con Paesi vicini all’Italia, e poi l’Asia.
Al centro di questo rilancio c’è la collezione Primavera Estate 2021. Una proposta pensata per un prototipo di donna chic, contemporanea e dinamica. Gli abiti sono dunque colorati, freschi, estivi. Dai completi in lino con manica a palloncino alle gonne lunghe dai toni floreali, dal look urban safari alla classica stampa a pois bianco e nero.