L’accordo, poi il lockdown, il ripensamento e il diverbio. Ora finalmente arriva l’intesa finale: Lvmh acquista Tiffany a titolo definitivo.
La distanza tra le due società era emersa nel momento in cui il colosso guidato da Bernard Arnault si era tirato indietro dall’iniziale offerta di 135 dollari per azione. Tale proposta si traduceva in una valutazione totale di 16 miliardi di dollari per il marchio simbolo della gioielleria statunitense. Dopo la controversia legale ecco l’accordo definitivo: Lvmh acquista Tiffany versando 131,5 dollari per azione, per un valore complessivo di 15,96 miliardi di dollari.
“Siamo molto lieti di aver raggiunto un accordo con Lvmh a un prezzo interessante e di poter ora procedere con la fusione”
Roger N. Farah, presidente del Cda di Tiffany
I due marchi hanno risolto dunque le controversie legali pendenti alla Delaware Chancery Court. Il nodo principale riguardava il dividendo trimestrale di Tiffany programmato per 0,58 dollari per azione, che il nuovo accordo di fusione modificato prevede sarà dichiarato e pagato.
Si concretizza dunque un passaggio storico per un brand simbolo di diverse generazioni e della Quinta Avenue di New York, entrato nell’immaginario comune anche grazie a Audrey Hepburn e al cult movie Colazione da Tiffany. Il gruppo Lvmh si arricchisce così di un altro marchio di primissima fascia, che si aggiunge alla già lunga lista di brand facenti capo a Bernard Arnault: Bulgari, Fendi, Givenchy, Celine, Louis Vuitton e tante altre.
“Accordo equilibrato, formidabile potenziale del marchio. Siamo più che mai convinti del formidabile potenziale del marchio Tiffany”
Bernard Arnault, Presidente e Ceo di Lvmh
La fusione dovrebbe concludersi all’inizio del 2021, anche se soggetta all’approvazione degli azionisti di Tiffany e alle consuete condizioni di closing.