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Tra design e arte della tavola.

Occorre fare un salto indietro nel tempo per entrane nell’universo di Charlotte Perriand. Artista pioniera della modernità, insieme a Fernand Léger, Le Corbusier, e Pierre Jeanneret è stata tra gli artefici che hanno contribuito al rinnovamento formale della pittura, dell’architettura e del design negli anni ’30.

Charlotte Perriand, urbanista e designer, il cui operato è servito a definire un’art de vivre completamente nuova e in netta contrapposizione con i codici tradizionali della sua epoca. E’ stata anche un’importante fotografa il cui processo creativo divenne di importante ispirazione per la progettazione dei mobili.

Oggi l’essenza artistica di Charlotte Perriand e alcuni dei suoi motivi floreali astratti rivivono nella collezione di design per la tavola realizzata in collaborazione tra Ginori 1735 e Cassina.

Cassina e Ginori 1735, due eccellenze del design e della tavola, danno vita alla collezione Le Monde de Charlotte Perriand.

Una composizione di design per l’arte della tavola, elegante, ricercata e allo stesso tempo enigmatica. Gli elementi, dipinti a mano, si distinguono in un sottopiatto, un piatto piano, un piatto fondo e un piatto dessert, presentati in un set da due, con tre diversi decori che possono essere mescolati o abbinati.

La realizzazione di questa collezione è nata grazie alla stretta collaborazione con Pernette Perriand-Barsac, figlia di Charlotte Perriand e fondatrice degli archivi. Qui è stato possibile individuare tre diversi motivi grafici presenti nelle fotografie scattate tra il 1933 e il 1934.

Charlotte era affascinata dal mondo della natura. Collezionò molti oggetti trovati durante i suoi viaggi. Pietre, radici, pezzi di legno e ossa di pesce. Ne osservò le forme, la materia e le geometrie, utilizzandoli come elementi di ispirazione progettuale.

Gli elementi della natura fotografati da Charlotte Perriand, per quanto irriconoscibili a prima vista, risvegliano una serie di associazioni che vengono richiamate durante l’esperienza culinaria… I contorni di una placca di neve nelle fessure di un pavimento di pietra, fotografati nella foresta di Fontainebleau vicino a Parigi nel 1934, evocano animali mitologici, gorgoni o personaggi carnevaleschi. Oppure le striature circolari di un tronco d’albero tagliato assomigliano al volto allucinatorio di un lemure o alla bocca sensuale di una dea indiana. Una lisca di pesce su uno sfondo nero ricorda uno strumento di lavoro dall’uso sconosciuto.