La 78° Mostra del Cinema di Venezia si è aperta con il nuovo film d Pedro Almodóvar, “Madres Paralelas”, con protagonista la vincitrice dell’Oscar, ( come miglior attrice non protagonista in Vicky Cristina Barcelona diretto da Woody Allen ), Penelope Cruz, la sua Penelope, semplicemente divina in una creazione sofisticata in bianco e nero Chanel Haute Couture.
In coppia, per la settima volta, per raccontarci ancora di madri e donne.
Tra il regista e la sua Penelope c’è una storia che sembra tracciata da un destino, una realtà che supera la fantasia cinematogafica, affinità elettive che non solo nel libro di Goethe o in un film si possono immaginare.
Il loro è un rapporto speciale, raro, privilegiato e Madre paralelas ne è una riconferma. E’ il 23mo film di Almodovar e il settimo con Penelope Cruz. La prima volta insieme di Penelope e Pedro risale al 1997 in ‘Carne tremula’, poi sono venuti “Tutto su mia madre”, “Volver”, “Gli abbracci spezzati”, “Gli amanti passeggeri”, “Dolor y gloria”.
Con lei, nel cast, ci sono anche Milena Smit, Israel Elejalde, Aitana Sánchez-Gijón. E le fedelissime di Pedro, Julieta Serrano e, soprattutto, Rossy De Palma.
Il 23esimo lungometraggio del regista spagnolo segue la storia di due donne le cui vite si intrecciano ferocemente dopo un incontro casuale in un ospedale dove entrambe dovrebbero partorire. Come suggerisce il titolo, Parallel Mothers è un esame dell’istinto materno, un tema centrale in gran parte della filmografia del grande regista spagnolo. Allo stesso modo, le complicate relazioni tra donne, i lasciti di un passato nascosto e l’importanza del passato come deposito di quei ricordi.
“Penso che questo sia uno dei personaggi più difficili che abbia mai interpretato, ma mi ha permesso di imparare molto su me stessa, Madres Paralelas’ è stato un viaggio travolgente e un dono. È stato un onore far parte di qualcosa di così importante”, detto Penelope Cruz durante una conferenza stampa prima della premiere del film.
Le madri imperfette
Il regista, il suo nuovo film, l’ha presentato così: “Con Madres paralelas ritorno all’universo femminile, alla maternità, alla famiglia. Parlo dell’importanza degli antenati e dei discendenti. L’inevitabile presenza della memoria. Ci sono molte madri nella mia filmografia. Quelle che fanno parte di questa storia sono molto diverse .Ora mi interessano le madri imperfette, madri che sperimentano la complessità e soffrono. Le madri che ho ritratto nei miei film precedenti erano diverse e ispirate dalle donne potenti che ho incontrato nella mia vita”.
Uno dei pensieri di Penelope Cruz sulla lunga storia che condivide con Almodovar è questo: “Mi sento la ragazza più fortunata del mondo a poter lavorare con lui per così tanti anni… Mi ha dato incredibili opportunità, tanti personaggi belli e stimolanti, tutti loro così diversi l’uno dall’altro e così diversi da me stessa”.