Se non sei stato a Venezia non sei fashion, e Golden Goose lo è di certo, rubando la scena al centro della laguna con un gigantesco skatepark galleggiante. Simbolo di unione, ponte tra antico e moderno, l’idea trasporta la moda giovane del brand nel suo luogo d’arte creativo e nativo prediletto.
A dispetto del nome, l’ italianissima azienda con sede a Venezia fondata nel 2000 dal duo di creativi veneziani Francesca Rinaldo e Alessandro Gallo si è imposta in questi ultimi giorni sulla scena fashion di Venezia, ma già in meno di 10 anni ha creato una propria estetica molto identificativa, mescolando un moderno American-style e la tradizione artigiana tutta italiana.
L’alta qualità della lavorazione, l’attenzione per il dettaglio street style sono il simbolo del brand , che si esprime attualmente in una linea di sneakers, stivaletti, giacche in pelle e ready-to-wear.
Golden Goose Deluxe Brand nasceva sperimentalmente come in un piccolo atelier di Marghera. A pochi anni di distanza dal primissimo lancio il suo fatturato è cresciuto rapidamente e così il marchio ha cambiato proprietà tre volte: prima di Carlyle, Golden Goose era controllata da Ergon Capital. Nel 2018 è stato venduto al fondo Premira. 273 milioni di euro di fatturato, 700 dipendenti, e ora controlla più di 100 negozi in Asia, Europa, Medio Oriente e America. Ma ciò che ha davvero catturato l’attenzione sono state le sue sneakers con logo a mezza stella, diventate le scarpe casual preferite di superstar come Taylor Swift e Selena Gomez e influencer del calibro di Olivia Palermo.
Una escalation sorprendente come l’approdo, (nel senso letterale), del Brand di lusso nella secolare Città delle Maschere, che in occasione del festival del cinema ha sfoggiato un volto più giovane, grazie all’intraprendenza di Golden Goose. Il brand in collaborazione con la medaglia di bronzo olimpica americana Cory Juneau ( il 22enne in competizione alle Olimpiadi di Tokyo con il suo paio di scarpe da skate Golden Goose da $ 600 ai piedi ), e il negozio di skateboard cult italiano Bastard, ha costruito una sorta di enorme ‘scatola da skate in legno su un ponte galleggiante che è stato approdato nel Canal Grande. Cory Juneau ha eseguito una serie di acrobazie che sfidavano la gravità mentre il tramonto proiettava una luce dorata e rendeva ancor più suggestivo il capolavoro di Andrea Palladio, la Basilica di San Giorgio Maggiore.
Per eseguire le sue piroette al tramonto, Cory Juneau ha sfoggiato il nuovo esclusivo modello 10F1, mentre gli spettatori radunati intorno allo skatepark, sorseggiavano spritz , ascoltando la musica di DJ Brina Knauss sui ponti ( anche i ponti dello yacht a tre alberi di Diane von Furstenberg “Eos” ).
l titolo dell’evento, “Da Venezia a Venezia”, rende omaggio alla città più bella del mondo, che festeggia i 1.600 anni dalla sua fondazione.
Un progetto davvero magnifico, che accosta la storicità di Venezia con la giovinezza della moderna cultura skate.
“Volevo celebrare la capacità di Venezia di fondere le culture attraverso l’acqua. Quando chiudi gli occhi e pensi alla California, visualizzi il sole, le palme, i surfisti e gli skateboarder, ma soprattutto il mare e l’acqua. Stessa cosa qui a Venezia, il primo elemento a cui pensiamo è l’acqua. Non c’è elemento più dinamico e stimolante dell’acqua. era per celebrare lo skateboard combinando l’atmosfera di Venice Beach, una rampa da skate e la laguna veneziana. Lo skateboard è più di uno sport. È una cultura, e Golden Goose è più che moda, è anche una questione di cultura”, ha spiegato l’amministratore delegato del brand, Silvio Campara.
Non è chiaro se lo skatepark galleggiante sarà un’installazione permanente che il pubblico del pattinaggio veneziano potrà utilizzare, o se la pista galleggiante troverà una nuova location, magari su un terreno asciutto.