Con l’esplosione della Crypto Art, il mondo dell’arte si è arricchito di nuovi artisti e creativi. Uno di questi è Andrea Crespi, originario di Varese, digital artist under 30 specializzato in NFT. Dopo una lunga esperienza nel ruolo di art director per un’importante agenzia di comunicazione di Lugano, in Svizzera, ha deciso di inseguire la sua passione per l’arte. Autodidatta, è arrivato presto a collaborare con importanti brand di moda, da Bulgari ad Etro, ha ideato progetti speciali per fondazioni umanitarie e musei come il Leopold Museum di Vienna e l’Archivio Storico di Milano.
Oggi Crespi è diventato un riferimento della Crypto Art, un talento su cui investire, le cui opere NFT sono state subito oggetto di grande richiesta, dal ritratto “Invisible Girl”, realizzato in collaborazione con OTB Foundation per la piattaforma CharityStars.com, e venduto ad un collezionista per 3.900 euro, all’esposizione “Genesis 69” su OpenSea dedicata ai risvolti filosofici del Kamasutra.
Lo abbiamo incontrato per farci raccontare come sono nati i suoi progetti che vanno dalla classica pittura su tela all’arte digitale, dalla Street Art agli NFT, e quali novità ha in serbo per il futuro.
Quando hai deciso di dedicarti completamente all’arte e perché?
Quando inizi a prendere consapevolezza di chi sei davvero hai due possibilità: rinnegarti o darti la possibilità di essere te stesso.
Ho scelto la seconda. Ho iniziato a esprimermi attraverso l’arte perché avevo bisogno di libertà. L’arte è il mio mezzo per sentirmi libero.
Il tuo lavoro è uscito alla ribalta grazie alla realizzazione di un’opera intitolata “Invisible Girl” e ispirata al famoso scatto di Steve McCurry della “Ragazza Afgana”, che hai poi venduto all’asta sia in formato fisico che NFT e di cui hai devoluto il ricavato in beneficienza. Come mai unisci sempre ai tuoi progetti l’aspetto charity?
Perché è una cosa bella.
Se so che attraverso il mio lavoro posso in qualche modo contribuire nell’aiutare qualcuno o sensibilizzare su tematiche importanti per la collettività perché non farlo?
Quando ero piccolo mia nonna mi diceva sempre: ciò che dai è tuo per sempre.
Prossimamente parteciperai a una mostra di NFT a Los Angeles con due opere che rileggono, con il tuo stile, due icone di amore e pace: il bacio classico di Amore e Psiche del Canova e l’abbraccio contemporaneo di John Lennon e Yoko Ono. Cosa ne pensi del fenomeno Crypto Art e NFT e qual è stato il tuo contributo?
Nasce tutto da una grande rivoluzione tecnologica.
Come artista digitale contemporaneo non posso ignorare ciò che sta accadendo intorno a me. L’essere parte di questa nuova avanguardia artistica mi sta dando moltissimi stimoli creyatativi e l’opportunità di essere tra i primi a sperimentare in questa direzione per ispirare chi arriverà dopo.
L’intervista completa su Posh 103