La Versilia è quello splendido lembo di terra che tra le cime delle Alpi Apuane e il blu del mar Tirreno ci regala magnifici panorami e numerose attività da praticare nella natura. Ma senza spostarsi verso le città d’arte di Firenze, Pisa o Siena, cosa propongono i dintorni dal punto di vista culturale?
È Pietrasanta, già di per sé piccolo gioiello di storia e architettura, il fulcro del fervore artistico e intellettuale della zona. La sua proposta offre molto agli appassionati di arte: dalle installazioni a cielo aperto, diverse ogni estate, al grande numero di gallerie e spazi espositivi.
Per cominciare un itinerario che tocchi queste realtà speciali, nascoste in viettine tutte da scoprire, non si può che partire dalla mostra dedicata a Mario Schifano, uno dei massimi rappresentanti della Pop Art italiana, della scuola di Piazza del Popolo a Roma negli anni Sessanta. A venticinque anni dalla morte dell’artista, noto in tutto il mondo, la Galleria Giovanni Bonelli presenta diversi lavori che spaziano dalle ricerche degli anni Settanta ai primi anni Novanta (fino al 17 luglio).
Proseguiamo verso la storica Galleria Marcorossi Artecontemporanea che oltre alle sedi di Milano, Torino e Verona, dopo il grande successo dell’esposizione dedicata all’illustratore e pittore Emiliano Ponzi, continua per l’estate 2023 la sua programmazione con una mostra fotografica dal titolo Hybrida, di Matteo Basilè: un saggio visuale in cui vengono mostrate le metamorfosi contemporanee dell’io, dell’altro e dell’altrove. A partire dal mese di agosto, invece, la stessa galleria ospiterà Shine, una collettiva degli artisti Elisa Grezzani, David Lindberg e Ivan De Menis, accomunati dai soggetti astratti, dall’uso della resina e dallo studio della luce.
Da qui ci spostiamo alla Galleria Barbara Paci che propone Ragūn – musica sull’acqua, la prima personale di Alessandro Busci, con quattordici opere in cui “gli smalti scivolano sulle lastre ossidate del corten e la ruggine non è mai stata così colorata”, come scrive Chiara Gatti nel testo critico di accompagnamento.
Di nuovissima apertura, a partire dal mese di luglio, è d’obbligo una visita al neonato spazio espositivo Giannoni & Santoni, temporary showroom che nasce come costola dell’omonima azienda di edilizia e vede protagonista la fusione tra il know how tecnico e la creatività dell’arte. Lo spazio ha lo scopo di mostrare le numerose collaborazioni artistiche intraprese dalla Giannoni & Santoni e inaugura proponendo le opere – stampate su pannelli di cemento – del celebre fotografo Aurelio Amendola. E ancora, la Galleria Susanna Orlando offre addirittura due esposizioni: Astrale, una personale di Giuseppe Biagi a cura di Valerio Dehò, che mette in mostra una serie di lavori dedicati allo Zodiaco in un allestimento immersivo e coinvolgente (fino al 14 agosto) e Komorebi – in giapponese “luce che filtra dalle foglie degli alberi” – dell’artista spagnola Susana Canosa, alla sua prima mostra in Italia (dal 14 luglio al 9 settembre). Impossibile poi non fermarsi alla Galleria Poggiali dove, quali tributi alla bellezza classica, in una doppia personale, fanno bella mostra di sé un Apollo di Fabio Viale e un tappeto persiano con volto di donna di Luca Pignatelli. Rimanendo sui temi del marmo è d’obbligo una visita alla Fondazione Henraux, istituzione dedita a promuovere la tradizione e la lavorazione del marmo nei diversi ambiti delle arti visive, con un occhio di riguardo per gli artisti più giovani, cui il presidente Paolo Carli dedica ogni anno un premio, e sede di un’incredibile collezione. E se ancora non foste paghi di questo interessante tour artistico inaugurato lo scorso 24 e 25 giugno a Pietrasanta in occasione della Collectors Night giunta alla sua ottava edizione, potrete perdervi nelle opere d’arte moderne della Galleria Tornabuoni oppure godervi all’Alpemare le sculture – che danno corpo plastico ad alcuni celeberrimi quadri di Velázquez – del grande artista spagnolo Manolo Valdes: un maestro eclettico la cui innovativa ricerca espressiva e formale è in grado di coniugarsi con le citazioni provenienti dalla storia dell’arte e costruire, attraverso l’arte contemporanea, una voce propria, un linguaggio visivo assolutamente nuovo ed inesplorato. Imperdibile anche la mostra (fino al 17 settembre) negli spazi espositivi di Villa Bertelli dedicata ad uno dei più importanti protagonisti del secondo Novecento dell’arte italiana nel mondo, Mimmo Rotella. Genio rivoluzionario, poliedrico e grande anticipatore dei tempi, oggi la sua arte sta conoscendo un percorso internazionale di riscoperta, a cominciare da questa straordinaria esposizione a cura di Edoardo Falcioni che con quarantacinque opere racconta il percorso creativo di Rotella, attraverso le tecniche e i gesti che caratterizzano la sua produzione: dai Décollages storici e retro d’affiches agli Artypos, dalle nuove icone alle sovrapitture, fino ai Décollages di matrice pop e figurativa dell’ultimo periodo. Da segnalare, in fine, Accade in Versilia, la mostra prodotta dalla Società di Belle Arti con il Comune di Forte dei Marmi e Fondazione Villa Bertelli, al Forte Leopoldo I (fino al 5 novembre). Una lettura in punta di pennello di quel magico momento che la Versilia visse a cavallo tra ‘800 e ‘900 attraverso le opere di tre grandi protagonisti del periodo: Plinio Nomellini, Lorenzo Viani e Moses Levy. Ma se Pietrasanta è il cuore pulsante della zona, non ne esaurisce certo le potenzialità culturali. Da Torre del lago Puccini, nota per la casa natia del celebre compositore, al Parco della Versiliana per i cui sentieri D’Annunzio amava passeggiare e dove ha composto La pioggia nel pineto, fino alle cave di marmo di Carrara. Tra queste, la più famosa è la Cava Michelangelo, dove nel mezzo del bianco più brillante potrete vedere un murales dai colori sgargianti che ritrae proprio il volto del David, dipinto dallo street artist brasiliano Eduardo Kobra, in un perfetto e sinergico contrasto tra classico e contemporaneo.
Nata in Versilia e milanese d’adozione, Veronica Gaido ama Pietrasanta e quella sua costante aura di vivace attività artistica. Per questo motivo ha mantenuto nel paese un open-space, un luogo speciale in cui ritirarsi e vivere momenti di tranquillità lavorando alle prossime fotografie.
Della sua terra ama le camminate in montagna e il mare d’inverno, “perché quei cieli azzurri plumbei e grigi, portano pensieri che non si potrebbero avere in nessun altro posto al mondo”. La personale di Veronica ospitata al Chiostro di Sant’Agostino a Pietrasanta alcuni anni fa fu un successo, e oggi la fotografa che ama la nostalgia è celebrata anche oltreoceano, al Consolato Italiano di New York, dove è in essere fino a fine agosto Invisible cities. La mostra, il cui titolo è un chiaro omaggio a Calvino, si pone soprattutto come indagine su quelle città che non sono la nostra, le città del passato con un vissuto importante, le città del futuro ancora da vivere, e soprattutto le città interiori, vite che non vivremo mai ma che continuano inesorabilmente ad attrarci.