Al 30esimo anniversario, Izumi Ogino racconta il marchio da lei fondato nel 1993. L’abbiamo incontrata a Milano, in occasione della sfilata Primavera/Estate 2024 Game On. Tra gioco e divertimento
di Caterina Lunghi
Quest’anno ANTEPRIMA celebra il 30esimo anniversario. Sei stata la prima designer giapponese a sfilare a Milano, nel 1998. Cosa ti ha portato a Milano? Com’è nata ANTEPRIMA?
Il mio viaggio da Hong Kong, dove mi sono trasferita negli anni 80, a Milano è stato guidato dalla forte passione per il design e dalla voglia di sfidare me stessa nel cuore della moda mondiale. Milano, una delle capitali della moda, era la scelta naturale. Il nome custodisce un significato speciale. Avevo 40 anni quando ho fondato ANTEPRIMA. La gente pensa che una persona a 40 anni sia vecchia per intraprendere qualcosa di nuovo! Volevo dimostrare l’opposto e dare questo messaggio alle donne: non arrendetevi, si può iniziare o sfidare qualsiasi cosa si voglia, non importa l’età. E volevo trasmettere l’idea che indossare ANTEPRIMA significasse essere “avanti”, non solo nella moda, ma come modo di vivere. Le donne che indossano ANTEPRIMA non seguono le tendenze ma le anticipano, abbracciando l’innovazione e l’individualità. La scelta del nome italiano riflette le radici di Milano, città nota per il suo contributo all’industria internazionale della moda.
La collezione Primaver/Estate 2024 che hai presentato a settembre si chiama “Game on”: quali il concept e il carattere?
È una celebrazione dello spirito giocoso che si nasconde in tutti noi. Ispirata ai classici giochi di strategia e abilità, la collezione cattura la gioia e l’eccitamento dell’infanzia, invitandoci a riscoprire il piacere genuino del gioco. Con i suoi pattern, evoca stravaganza e meraviglia, trasportandoci in un mondo dove tutto è possibile. Le sovrapposizioni trasparenti, ultra light, i tagli 3D… E una nostalgia anni 60 che parla al potere dell’immaginazione e alla gioia della scoperta. I dettagli intricati e l’artigianalità dimostrano il nostro impegno per la qualità e la sostenibilità, ricordandoci che anche nel mezzo del gioco c’è sempre spazio per la bellezza e la eleganza.
Alcuni capi e accessori sono impreziositi dai ricami e disegni di carte da gioco dell’artista giapponese Kei Takemura. Come l’hai conosciuta?
Ho incontrato Ms Takemura e suo marito, Kengo Kito, in occasione della loro mostra presso Phillips Tokyo a Roppongi nel 2020. Ci siamo detti che sarebbe stato bello fare qualcosa insieme. Amo la sua arte, in particolare la “Renovated Series”: oggetti rotti per caso che acquistano luce nuova grazie a giochi di trasparenze e illusioni visual. L’idea di dare nuova vita a vecchi materiali è anche il mio credo nella moda.
Con un gioco di tessuti trasparenti, Kei Takemura ha reintepreato anche l’iconica Wirebag che, al suo debutto nel 1998, è diventata una “instant bag”. Come è nata?
Lavorare a maglia è una nostra abilità: volevo così provare a creare una borsa utilizzando queste capacità. Sono stata da diversi fornitori e alla fine ho trovato una maglia PVC usata solitamente per la catenella degli occhiali. Ho pensato che la texture futuristica e l’artigianalità primitiva della maglia avrebbero creato un contrasto unico, molto interessante.
La collezione ha anche tratto ispirazione dalla serie Netflix “La regina degli scacchi”…
Mi piace il personaggio di Beth, una donna forte, indipendente che non ha paura di correre rischi e di perseguire le sue passioni, anche di fronte alle avversità. Il suo viaggio può ispirare e dare forza alle donne, per cercare di raggiungere i propri obiettivi e ambizioni, nonostante gli ostacoli che possono incontrare.
Da dove arrivano nuove onde di creatività e freschezza di idee?
Nutrire i talenti è qualcosa di cui sono davvero appassionata. Nel panorama sempre in evoluzione della moda, la creatività non conosce confini ed è davvero eccitante essere testimone del nascere di idee fresche dai vari angoli del mondo. Oggi alcune delle onde più intriganti di creatività vengono da luoghi inaspettati, guidate da culture e prospettive diverse.
Sei giapponese di nascita ma cosmopolita di vocazione, a 20 anni ti sei trasferita negli Stati Uniti e negli anni ’80 a Hong Kong. Oggi dove vivi e cosa ami?
Ho casa a Tokyo e a Hong Kong, ma amo viaggiare intorno al mondo. I miei luoghi preferiti sono i musei.
Sei appassionata di arte, letteratura, musica, e viaggi. Che musica ami?
Soft jazz, bossa nova che ascolto quando voglio rilassarmi.
Come è la tua routine?
Sono sempre in viaggio, così non ho una routine quotidiana fissa. Dipende da dove mi trovo e, per prima cosa, devo reagire al jet-lag!