Helen Bermingham è una pittrice irlandese classe 1983 che risiede e lavora a Londra, dove ha compiuto i propri studi artistici al Royal College of Art. La abbiamo conosciuto per l prima volt in Italia all’ultima edizione di ARTEFIERA dove non è passata per nulla inosservata per il suo stile molto originale
La sua pittura è indubbiamente astratta, secondo la critica ma, come sottolinea Luca Tommasi, il suo curatore per l’Italia, “nell’osservare le tele si trova un appiglio anche figurativo. Sembrano riferimenti floreali o vegetali, ma ricordano anche la dissoluzione dei motivi di alcun paesaggi surrealisti di Dalì”.
I segni che affollano la superficie delle composizioni delle Berminghm suggeriscono dei rimandi figurativi che però non si riescono a identificare con precisione. E questo è motivo di fascinazione perché supera la classica distinzione fra pittura figurativa e pittura astratta. La pittura di questa artista è coinvolgente, accesa, scolpita che nasce nel XXI secolo proprio perché è la continuazione di tutto quello che prima l’ha preceduta.
Helen Bermingham ha una visone molto chiara della sua pittura, come spiega: “Nella mia pratica esploro idee sulla memoria e sul tempo. Vedo i dipinti come spazi psicologici o ‘paesaggi di finzione’ e il processo di pittura come una conversazione che avviene tra il mio inconscio, i miei ricordi e il materiale della pittura. Centrale nel mio processo è la ripetizione. Ripeto segni, immagini e pennellate dei dipinti, precedenti in ogni nuovo dipinto successivo. Mi interessa l’idea che ogni volta che ripeto un segno, questo cambia, proprio come ogni vota che richiami un ricordo cambia”.
Helen, così, attraverso la ripetizione dei segni pittorici di un dipinto all’altro crea una sorta di “genealogia” dei segni: le connessioni possono essere portate alla luce e scavate dal lavoro. I suoi dipinti sono diventati una sota di costruzione del mondo “fictionscaping” a partire dal suo archivio di segni che aumenta a ogni utilizzo. Il tempo interviene come elemento fondamentale nella pittura di Helen Bermingham, un tempo che sedimenta le esperienze sulla memoria delle esperienze e della pittura stessa.
Helen è stata invitata a compiere una residenza artistica alla prestigiosa The Cabin di Los Angeles. Questo luogo non si identifica come una consueta galleria artistica. Unica nel suo genere, è uno spazio di 180 piedi quadrati creato a Los Angeles nel 2015 del collezionista d’arte statunitense Danny First, nel cortile della sua casa di Hancock Park. Un modo insolito e originale per condividere l’arte con amici, altri amanti dell’arte e artisti. The Cabin LA in questi quasi dieci anni di attività ha contribuito alla scoperta e al lancio di molti artisti americani e internazionali che, lontani dalle logiche troppo commerciali del mondo dell’arte, hanno avuto il loro spazio per farsi conoscere senza troppe pressioni.
Helen Bermingham dopo uno straordinario 2023 in cui ha tenuto prestigiose collettive a New York e nel 2024 a Londra e Monaco di Baviera, nel 2024 a dicembre inaugurerà la sua prima personale italiana a Milano a cura di Luca Tommasi che avvis come Helen Bermingham sia un’artista d tenere d’occhio.