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Alessandro Michele ha fatto il suo attesissimo debutto nel calendario dell’Haute Couture con Valentino Vertigineux, una collezione che omaggia la grande tradizione sartoriale della maison, proiettandola verso un futuro di ricerca e libertà espressiva.

Un nome che è già una dichiarazione

“Vertigineux”. Un’unica parola, scelta con cura dal direttore creativo, che racchiude il senso della collezione. Vertigine come emozione, potere e ossessione per la perfezione, un concetto che si traduce in abiti capaci di evocare la grandezza dell’archivio Valentino, riletto attraverso lo sguardo visionario di Michele.

Un omaggio all’archivio Valentino

Fin dal suo ingresso in maison, Alessandro Michele ha dimostrato una profonda sensibilità nel rapportarsi con il passato. “Sapevo che amava lavorare con gli archivi, e a Valentino ne abbiamo uno enorme” ha dichiarato l’amministratore delegato Jacopo Venturini. La collezione riprende dunque codici storici della casa di moda, senza trasformarli in semplice nostalgia, ma rendendoli parte di una nuova narrazione.

Le silhouette fluide e impalpabili si alternano a volumi strutturati, i tessuti preziosi – velluto, pizzo, seta brillante – avvolgono il corpo in forme scultoree, mentre cappe orlate di piume e peplum scenici rimandano a un’eleganza d’altri tempi, reinterpretata con un tocco onirico. Gli scolli profondi e i dettagli decorativi, dalle perle ai cristalli, definiscono uno stile sofisticato, in cui la sensualità incontra la purezza formale.

Un debutto tra celebrazioni e attese

L’evento si è svolto davanti a un pubblico d’eccezione, tra cui Carla Bruni, Alba Rohrwacher, Ginevra Elkann e Demna Gvasalia, segno della grande attenzione che il fashion system ha riservato a questo esordio. La scelta di Michele alla guida creativa della maison è stata accolta con curiosità, soprattutto per la sua capacità di reinterpretare l’identità di un brand attraverso un’estetica visionaria e stratificata.

Roma e il potere della couture

Non poteva mancare il legame con Roma, città natale dello stilista e sede storica di Valentino. Michele ha evocato i suoi ricordi d’infanzia, intrecciandoli con il potere evocativo della capitale italiana: “A Roma è facile entrare in contatto con il potere: ovunque si vedono i segni lasciati dall’Impero e da una lunga storia umana. Mi piace accostare Valentino al Papa, perché Roma parla di Dio, ma anche di decadenza, bellezza e ricchezza.”

La couture, proprio come la città eterna, è un simbolo di esclusività, maestosità e accesso riservato a pochi, un concetto che Michele ha saputo interpretare con la sua cifra estetica inconfondibile.

Il Rosso Valentino e il futuro della maison

Tra i dettagli iconici della collezione, il Rosso Valentino torna protagonista, riaffermando la sua forza simbolica. Se in passato Pierpaolo Piccioli aveva sperimentato nuovi codici cromatici, come il celebre Pink PP, Michele sceglie di celebrare il rosso in tutta la sua potenza espressiva, restituendogli l’allure regale e sensuale che lo ha reso celebre.

Valentino Vertigineux è molto più di un debutto: è una dichiarazione di stile e di intenti. Alessandro Michele non si limita a reinterpretare il passato, ma lo eleva a nuova forma d’arte, regalando all’Haute Couture una dimensione di libertà assoluta.