Alla fine del 2024, Axel Dumas, CEO di Hermès, aveva lasciato intendere in un’intervista che il marchio non escludeva un ingresso nel mondo dell’haute couture. Ora, in occasione della presentazione dei risultati annuali, la maison parigina ha ufficializzato la sua intenzione di diversificarsi in questo segmento esclusivo. Un annuncio che arriva dopo un anno eccezionale per Hermès, che nel 2024 ha superato i 15 miliardi di euro di fatturato, registrando una crescita del 13%.
“Ciò che ci affascina nell’alta moda è il savoir-faire. Abbiamo già un livello di eccellenza altissimo, una qualità della pelle straordinaria, e ci siamo chiesti: perché no?”, ha dichiarato Axel Dumas durante una conferenza con gli analisti il 14 febbraio, aggiungendo di essere “molto entusiasta di questo progetto, tanto più perché non è nato da strategie di marketing, ma da una reale passione per il mestiere”.
Un’evoluzione naturale per Hermès
L’ingresso di Hermès nell’alta moda non era inizialmente parte della strategia aziendale, ma l’idea era già in fase di sviluppo da tempo all’interno del gruppo. “Sappiamo che questo progetto ci porterà qualche difficoltà, ma anche molta soddisfazione”, ha scherzato Dumas, spiegando che il marchio prevede di avviare l’attività nel 2026 o 2027.
L’alta moda richiede un livello straordinario di creatività e qualità artigianale, caratteristiche già radicate nel DNA di Hermès. Questo nuovo capitolo non solo rafforzerà il posizionamento del marchio nel segmento dell’ultra-lusso, ma rappresenterà anche una svolta storica per l’azienda di famiglia. Tuttavia, il progetto richiederà ingenti investimenti, soprattutto considerando che Hermès è noto per il controllo totale della filiera produttiva. Inoltre, per ottenere la denominazione ufficiale di “haute couture”, sarà necessario rispettare rigorosi criteri stabiliti dalla Chambre Syndicale de la Haute Couture.
Grazie alla sua solidità finanziaria, il gruppo dispone delle risorse necessarie per entrare con autorevolezza in questo segmento esclusivo, con l’obiettivo di ampliare la sua clientela, puntando ai grandi collezionisti di alta moda e aumentando i propri ricavi. Del resto, le creazioni di haute couture raggiungono spesso cifre a sei zeri, rendendole non solo capolavori sartoriali ma anche veri e propri investimenti per i clienti più facoltosi.
Il prêt-à-porter, un successo crescente
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Sfilata Hermès Donna Primavera-Estate 2025
L’annuncio dell’ingresso nell’haute couture arriva in un momento in cui la divisione prêt-à-porter di Hermès continua a registrare una crescita significativa. Negli ultimi anni, il segmento ha raggiunto risultati di rilievo, arrivando quasi a eguagliare il core business del gruppo, ovvero la pelletteria e selleria, che nel 2024 ha generato un fatturato di 6,4 miliardi di euro.
Lo scorso anno, il comparto “abbigliamento e accessori” ha rappresentato quasi un terzo del fatturato totaledell’azienda, raggiungendo 4,4 miliardi di euro, con una crescita del 15% a tassi costanti.
“La nostra politica di integrazione verticale ci porta a investire costantemente per proteggere le nostre capacità produttive”, ha spiegato Dumas. “Il prêt-à-porter, come la gioielleria, è un settore più complesso da internalizzare rispetto alla pelletteria, perché richiede competenze altamente specializzate. Per questo, stiamo investendo nel settore, supportando l’ecosistema francese”.
Il CEO di Hermès considera il prêt-à-porter una delle tre più grandi conquiste dell’azienda in termini di diversificazione, insieme alla calzatura e alla gioielleria. Inoltre, sia le collezioni maschili che quelle femminili hanno ottenuto ottimi risultati, grazie a un pubblico di riferimento esclusivo, fedele e in continua crescita.
Con l’ingresso nell’alta moda, Hermès compie un passo decisivo verso un posizionamento sempre più orientato all’eccellenza assoluta, confermando la propria vocazione per la maestria artigianale e l’innovazione senza compromessi. Un capitolo inedito che, nel panorama del lusso, potrebbe ridefinire i confini stessi della couture.