Unseen: le foto mai viste di Vivian Maier alla Villa Reale di Monza
Fino al 21 Aprile 2025, la Villa Reale di Monza ospita “Unseen. Le foto mai viste di Vivian Maier”, un’esposizione che celebra una delle più grandi fotografe di street photography della storia. La mostra raccoglie oltre 200 scatti, suddivisi in nove sezioni tematiche, che ripercorrono il linguaggio visivo e l’universo intimo dell’artista. Accanto alle immagini iconiche, entrate nella memoria collettiva, i visitatori potranno ammirare fotografie inedite, rimaste per anni conservate nei rullini che Maier custodiva gelosamente nei suoi armadietti.
Curata da Anne Morin, l’esposizione è un viaggio nel tempo e nello spazio che trasporta il pubblico dalla Villa Reale di Monza alla Chicago e alla New York degli anni ’50, restituendo frammenti di vita quotidiana immortalati con una sensibilità unica. Nei suoi scatti prendono forma uomini in completo sorpresi durante un power nap, bambini che racchiudono in uno sguardo tutta l’innocenza dell’infanzia, mani intrecciate che raccontano storie d’amore, donne americane colte da un flash improvviso. Momenti di vita effimeri, ma resi eterni dallo sguardo della fotografa-tata che ha saputo incantare il mondo.
Una fotografa scoperta per caso: la straordinaria storia di Vivian Maier
Per comprendere davvero la potenza delle immagini di Vivian Maier, è necessario partire dalla sua biografia. La sua storia è tanto affascinante quanto enigmatica, e per decenni è rimasta sconosciuta, proprio come i suoi scatti.
Nata negli Stati Uniti da genitori francesi e austro-ungarici, Vivian trascorse la vita tra l’America e l’Europa, con un legame particolare per New York e Chicago, le città che fanno da sfondo alla maggior parte delle sue fotografie.
Di professione tata, ma fotografa per passione, Maier percorreva instancabilmente le strade alla ricerca dello scatto perfetto, spesso immortalando i suoi soggetti di spalle o colti di sorpresa. Armata della sua Rolleiflex, ha documentato per quasi cinque decenni la vita urbana, dai banchieri di Midtown ai senzatetto addormentati sulle panchine, dagli innamorati che si stringono in un abbraccio ai suoi celebri autoritratti riflessi nelle vetrine e negli specchi.
Nonostante la sua meticolosità nel catturare il mondo attorno a sé, Vivian Maier non ha mai pubblicato le sue fotografie, conservandole invece in centinaia di scatole e armadietti, quasi a volerle proteggere da occhi esterni. Oggi, possiamo ammirare il suo immenso lavoro grazie a una fortuita coincidenza che ha legato il suo nome a quello di John Maloof. Fu proprio lui a ritrovare, in un box acquistato all’asta, negativi e rullini appartenuti alla fotografa. Affascinato dal contenuto di quelle immagini, Maloof si è dedicato a preservare e promuovere il suo lascito, arrivando a co-dirigere il documentario candidato all’Oscar Finding Vivian Maier, che ha trasformato la fotografa in una figura di culto.
Dal mistero alla celebrazione: Vivian Maier e il fascino dell’invisibile
Il mistero che avvolge la figura di Vivian Maier non fa che accrescere il fascino della sua opera. Il pubblico resta catturato dalla straordinaria potenza espressiva dei suoi scatti, in netto contrasto con la sua natura riservata e solitaria.
«Il mistero, la scoperta e il lavoro: queste tre dimensioni sono difficili da separare», ha spiegato Anne Morin, curatrice della mostra, sottolineando come l’arte di Maier sia una continua esplorazione dell’invisibile.
Un viaggio nel tempo attraverso l’obiettivo di Vivian Maier
L’opera di Maier è un equilibrio perfetto tra l’approccio umanista europeo e il linguaggio della street photography americana. Dagli anni ’50 fino alla fine degli anni ’80, ha costruito un corpus fotografico senza pari, che oggi la consacra tra le più grandi fotografe del XX secolo.
Il dualismo che ha caratterizzato la sua vita – la dicotomia tra la sua esistenza anonima e l’impatto universale della sua fotografia – è il fil rouge che lega armoniosamente il percorso espositivo della mostra. Maier credeva che «nulla sia destinato a durare per sempre», eppure ha dedicato la sua esistenza a un’arte che, per eccellenza, rende eterno ciò che è fugace.
Un appuntamento imperdibile per chiunque voglia scoprire l’anima segreta di Vivian Maier attraverso i suoi scatti più intimi e mai visti prima.