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In un’epoca segnata dall’iperproduzione di immagini e contenuti, la moda torna a interrogarsi sulle proprie radici. Sempre più maison del lusso scelgono oggi di spostare l’attenzione dal risultato finale al processo creativo, dando nuova centralità al gesto artigianale. Non si tratta di un semplice trend visivo, ma di una precisa dichiarazione d’intenti: mostrare come si fa, per dire chi si è.

Loewe: l’intimità della pelle e del gesto umano

Nel silenzio dello studio, le mani scorrono sulla pelle. Piegano, tracciano, imbastiscono. È questo il linguaggio visivo scelto da Loewe per raccontare la nascita della sua Draped Jacket, capospalla in nappa lavorato interamente a mano per ottenere un drappeggio fluido e una silhouette asimmetrica. Il video – che su Instagram ha raccolto centinaia di migliaia di visualizzazioni – non ha bisogno di parole: è la materia stessa, insieme alla mano dell’artigiano, a farsi racconto. L’estetica è quella del gesto puro, della tecnica elevata a poesia.

Gucci: il tempo come elemento narrativo

Anche Gucci abbandona il clamore delle passerelle per tornare nei suoi atelier. Lo fa con discrezione, ma con forza, mostrando la realizzazione dei suoi oggetti-icona: la Jackie 1961, i mocassini Horsebit 1953, la borsa Horsebit 1955. I numeri diventano racconto: tredici macchine, nove artigiani, sette pezzi di pelle. Ogni elemento è evocato con la cura di un archivista, ogni cucitura è filmata come un atto sacro. La narrazione si fa liturgia del fare, dove l’heritage della Maison non è più solo un concetto astratto, ma un insieme concreto di pratiche, strumenti e mani sapienti.

Il ritorno all’autenticità come valore culturale

In un contesto digitale saturo di artificio e accelerazione, questo ritorno al fare lento, tracciabile, reale assume una valenza quasi politica. Il processo – a lungo nascosto dietro il sipario dell’immagine finita – si trasforma oggi in capitale narrativo. È l’antitesi del fast fashion: la moda che si mostra nella sua verità produttiva è una moda che rivendica tempo, maestria e autenticità.

Più che storytelling: un’estetica della trasparenza

Questa strategia, che si innesta tra marketing e poetica del gesto, ridefinisce anche il concetto di lusso contemporaneo. Il valore non risiede più solo nella rarità dell’oggetto, ma nel valore simbolico del suo processo. Il sapere tecnico diventa patrimonio estetico, e l’artigianato – lungi dall’essere nostalgia – si presenta come visione per il futuro.