Un omaggio all’artista che ha ridefinito il dialogo tra lusso e arte contemporanea
A oltre vent’anni dalla loro prima, rivoluzionaria collaborazione, Louis Vuitton e Takashi Murakami tornano protagonisti insieme, questa volta nel contesto di Art Basel Hong Kong. La Maison francese dedica infatti all’artista giapponese un intero stand all’interno della prestigiosa fiera internazionale, in scena dal 21 al 23 marzo 2025 presso l’Hong Kong Convention Center.
Questa celebrazione arriva a ridosso della riedizione ufficiale della collezione Louis Vuitton x Murakami, riaccendendo l’interesse globale per una partnership che ha segnato un prima e un dopo nella storia delle collaborazioni tra arte e moda.
Uno scrigno d’arte e cultura pop
Lo spazio espositivo, concepito come un baule Vuitton in versione metallica, accoglie i visitatori tra due imponenti sculture di Murakami – Zoucho-kun e Tamon-kun – e il suggestivo pannello Superflat Jellyfish Eyes 1, tutte opere provenienti dalla Fondation Louis Vuitton di Parigi. L’intera installazione funge da portale tra il linguaggio del lusso e quello dell’arte contemporanea, filtrato attraverso l’estetica “Superflat” teorizzata dall’artista nel 2000.
Sculture, tessuti, video e tele compongono un paesaggio visivo denso di riferimenti: un mondo che abbatte le barriere tra arte alta e cultura pop, tra oriente e occidente, tra mercato e concetto.
La forza di una visione pionieristica
Non mancano riferimenti alla leggendaria collaborazione lanciata con la collezione Monogram Multicolore, presentata per la prima volta nel 2003 sotto la direzione creativa di Marc Jacobs. In mostra, pezzi iconici come il Marilyn Trunk, contenente 33 borse Marilyn in 33 colori differenti, e l’ibrido Monogramouflage, nato nel 2008 e divenuto culto.
“Parte di ciò che facevo all’epoca era dipingere il monogramma direttamente sulla tela e proporlo come opera d’arte,” ha raccontato Murakami a WWD. “Non ricevetti critiche esplicite, ma notai che per un certo periodo il valore delle mie opere all’asta diminuì. Il mondo dell’arte contemporanea non era ancora pronto.”
Oggi, quell’approccio è riconosciuto come una delle operazioni più influenti nel panorama artistico e commerciale del XXI secolo.
Quando la moda diventa veicolo culturale
Murakami stesso ha ribadito come, in Giappone, la moda rappresenti un linguaggio ben più immediato dell’arte contemporanea. Non è un caso che, per la sua mostra al Kyoto Kyocera Museum of Art, abbia voluto accostare alla scultura Flower Parent and Child un baule Vuitton della linea Multicolore: un gesto pensato per “catturare l’attenzione del pubblico giapponese”.
Un’intuizione perfettamente colta da Pietro Beccari, presidente e CEO di Louis Vuitton, che ha immediatamente accolto la proposta, dando il via a una nuova fase del sodalizio Murakami x Vuitton.
Zendaya e la nuova era del Monogram
La seconda ondata della collaborazione, contraddistinta dall’amatissimo motivo Cherry Blossom, è tornata nei negozi di tutto il mondo il 21 marzo, accompagnata da una nuova campagna con protagonista l’ambasciatrice della Maison: Zendaya.
Una strategia editoriale, artistica e culturale che non solo celebra il passato, ma lo rilancia nel presente, consolidando la posizione di Louis Vuitton come interlocutore imprescindibile nel dialogo tra moda, arte e cultura globale.