Al Pitti 93, Robert Friedman lancia una collezione che reinterpreta lo stile dandy e guarda agli iconici divi come Cary Grant, David Niven e Clark Gable.
Nato negli anni ’70, Robert Friedman da sempre ha accostato lo stile americano al savoir-faire italiano per la realizzazione di camicie in grado di coprire i momenti di business come quelli del tempo libero. Il marchio continua la sua corsa dell’originalità e in occasione del Pitti Uomo 93, lancia una speciale capsule collection che nasce dal desiderio di non uniformarsi.
Voglia di rinnovarsi e reinventarsi, Robert Friedman guarda alla filosofia del Dandy, l’intramontabile stile che come ogni anno contraddistingue il leitmotive del Pitti Uomo. Per la 93esima edizione della manifestazione, il marchio dall’animo italo americano realizza una collezione ad hoc rimescolando i capi chiave del guardaroba di un gentiluomo, ma rimanendo sempre fedele alla sua iconica camicia cercando di convertire gli uomini a prendersi cura del loro stile citando Cary Grant, David Niven e Clark Gable che, con la loro camicia di seta, sono i simboli d’insuperata eleganza.
Per Robert Friedman la novità passa attraverso l’orizzonte cromatico, lasciandolo spaziare tra toni che variano tra calore e vivacità, sempre sottesi da blu e nero come colori-guida: si va dalle stampe alle stripes elaborate con un’illusione in cui la rigatura pare svanire, per poi ricomparire in un diverso punto della superficie del capo, oppure cambiare sfumatura e intensi. A spiccare sono le suggestioni “new dandy” insieme alle sue combinazioni ad effetto che si mescolano tra i vari pattern oppure con le applicazioni di ricami solo su una spalla. Secondo Robert Friedman l’outfit risulta dotato di un’armonia che definisce “unlimited”, e dunque da crearsi ad personam, proponendo uno stile in cui, chi ne ha volontà, può cogliere ciò che fa per “sé”. Un’ideologia che si rispecchia con il made to measure.