Signore e signori, permettete che mi presenti. Sono qui, ma sono anche lì. Oggi sono donna, domani non lo so. Vivo per il motto ‘Tutto era per sempre finché non lo fu più’
Sono MC Magma, lo spirito loquace della trasformazione, e sono molto felice di avervi tutti qui, in piedi su questo campo di pois, dimentichi della nube di rifiuti che incombe sulle nostre teste – neanche lei sfuggirà alla trasformazione, quindi non c’è bisogno di temere – per celebrare il matrimonio tra i nostri amati amici Truman Capote e Ernesto Che Guevara. Truman si è imbarcato in un viaggio così lungo per sedurre Ernesto, lasciando il suo mondo di cigni e bellezze perdute alle spalle per abbracciare la giungla del radicalismo. Dobbiamo ammirare e celebrare la sua perseveranza e dolcezza, così come dobbiamo rallegrarci per la benevolenza di Ernesto nel rinunciare a tutto in nome della mutazione.
Il rito che stiamo celebrando è un’unione tra due anime e le rispettive livree, naturalmente, ma è anche un modo per noi, ognuno di noi, di riconsiderare la nostra presenza in questo mondo, ciò che rappresentiamo, ciò per cui lottiamo. In alto gli sguardi, cari amici. Esprimiamo a gran voce le nostre idee, o indossiamole. Iniziamo una guerriglia tropicale, in abito o camouflage, come fauves nella favela, jazzando nel garage sotto folli cappelli. Facciamolo, piacevolmente. La ribellione è bella e la bellezza è ribelle. Che il rito inizi e non finisca più.
Uno studio sull’armonia irregolare che nasce mescolando mondi opposti, aggrovigliandoli tutti insieme. L’estrema appropriatezza e formalità grafica dei suit. La ribellione radicale delle field jacket e del militare, in chiave tropicale.
L’immediatezza dei paesaggi – visioni liriche di madre natura, completa dell’immondizia che oggi la deturpa – dipinti su camicie, trasformati in jacquard. Piccoli oggetti per affrontare una spedizione tropicale: polo a righe, camicie, maglie compatte.
Il mimetico è ovunque, mai corretto e difficilmente letterale: inciso su giacche e pantaloni, trasformato in un motivo chiné, visto in chiave fauve. Giacche e pantaloni come somme di tessuti.
Cappelli rituali, fatti di spazzatura, dell’artista Shalva Nikvashvili. Un bestiario di animali bizzarri, su charm e gioielli. Le spille in argento dell’artista Kazuma Nagai. Le ciabatte sono assemblate con resti e ritagli, le scarpe da ginnastica sono immerse nell’olio, le borse sono grandi, da raccolta