Amore viscerale per la vita, desiderio di libertà, ma anche consapevolezza del dolore, una ferita che affiora, talora in modo improvviso e lancinante, attraverso le cicatrici più o meno profonde. Sono questi i “Pensieri di un Cuore graffiato” dell’amministratore delegato di Antonelli Firenze Roberta Antonelli, raccolta di oltre 60 componimenti in versi liberi.
Presentato al Ridotto del Teatro del Popolo di Castelfiorentino, il volume ha come filo conduttore l’amore, declinato in tutte le sue possibili manifestazioni, ma anche rielaborato attraverso la sofferenza della vita, l’accettazione di quelle ferite che ogni essere umano porta con sé, nel profondo del suo cuore.
Non è certamente casuale che la poesia più struggente e che ha ispirato il titolo della raccolta sia “Un Cuore graffiato”, dove Roberta Antonelli attraverso un semplice graffio sul pavimento di casa esprime il dolore acuto per la perdita del padre, una sofferenza in grado di acquietarsi ma che rimane lì, come un graffio sul cuore.
Nella copertina l’immagine del sassofono riporta alla memoria proprio la figura di Luciano Antonelli, padre dell’autrice e noto imprenditore toscano, oltre che musicista appassionato di jazz.