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Personalizzare senza esagerare e un inverno che esplora strati e spessori, per quel comfort a cui tutti aspirano. Le incertezze non frenano, per l’inverno, il desiderio di belle costruzioni, di qualche nostalgia canaglia, della voglia di ruggire e di un bon ton ribelle. Perché nel buio c’è sempre la luce.

Trasparenze. A fronte di tessuti maschili si è avuto anche un (ab)uso di trasparenze. Il caso emblematico è stato Saint Laurent, dove Vaccarello ha creato outfit con la velatura dei collant, ma il vezzo seduttivo ha stregato anche Victoria Beckham, che lo ha drappeggiato, Nina Ricci, Giambattista Valli, con vedo-non-vedo castigati, e Mugler, in chiave sexy.

Materialità. Le nuance sono terrose, sommesse e confortanti, e non a caso il khaki, morbido e combattente, piace molto: vedere alla voce Gucci. L’eleganza diventa una sorta di inno alla speranza. Mathieu Blazy, da Bottega Veneta, inventa un nuovo classicismo tra gonne, abiti, pullover mai banali, quasi perversi, perché la nuova signora non accetta mai nulla tacitamente.

New Boho. È bastato il debutto di Chemena Kamali sulla passerella di Chloé per far travolgere tutti da una nostalgia canaglia per lo stile boho. Bluse e maxi dress fluttuanti, frange, tante frange, gilet, giacche scamosciate e, poi, cinturonI e stivali alla coscia, oltre che zeppe. Per le ragazze per sempre e di sempre.

Maglia. Le silhouette sono morbide e avvolgenti e la maglieria la fa da padrone, come da Brunello Cucinelli, ma anche da Marco Rambaldi, che osa il trompe-l’œil, da Ferragamo o Fendi, dove le cappe si buttano sulle spalle come maglioni rubati a lui, con sicurezza e vezzo. Le mantelle, indossate come coperte, piacciono molto a Jil Sander e a Del Core, che immagina bozzoli in cui ritrovarsi.

Maxicappotti. I capospalla sono sovradimensionati. Hanno creduto nel maxi cappotto Emporio Armani, Antonio Marras, Blumarine e CarcaterrA e, poi, Ferrari e GCDS, nonché Twinset. MSGM l’ha ideato in pelle vinilica, contemporaneizzando i cigni di Truman Capote, Max Mara si è rifatta alla scrittrice Colette. Stella McCartney ha proposto giga cappotti in punto pelliccia, mentre da Tod’s è l’ultimo step di una stratificazione rilassata.