Un progetto unico nel suo genere, realizzato dalla Maison Hermès che si prende cura dell’essenza di un mestiere antico e prezioso: quello degli artigiani.
Dobbiamo tornare alle origini, perché il fascino dell’oggetto artigianale deriva dal fatto che è passato per le mani di qualcuno che vi ha lasciato il segno. Un format innovativo, un percorso delle eccellenze, portato nella capitale meneghina, ma che sarà itinerante, dove ciascuno dei 10 metiers della Maison Hermès, mostrano tutto il lavoro che si cela in quelle che una volta erano le botteghe, condividendo con il pubblico tutti i loro segreti.
Un viaggio nel tempo e nello spazio per andare a scoprire le origini delle iconiche Kelly e Birkin, ma non solo. Dalle porcellane, agli iconici carrè per poi giungere all’orologerie e all’alta gioielleria.
Così ci lasciamo incantare dalle mani degli artigiani che si muovono veloci, senza sbagliare un movimento, guidate dall’abitudine di compiere un gesto ormai fatto proprio. E’ sorprendente vedere come la tradizione si sia fusa con la tecnologia. Nell’angolo dedicato alla soie, la seta, l’incisore lavora a partire da una maquette a grandezza naturale, realizzata a mano, che trasferisce in formato digitale. Un disegno complesso può portare all’incisore – che si occuperà di trasferire sulla seta i colori – fino a duemila ore di lavoro.
Novanta centimetri di lunghezza del lato e quattro chilometri di filo di seta utilizzato per ogni esemplare.
Questi i numeri del famoso carré firmato Hermès. Dal 1937, ogni pezzo custodisce quell’eleganza senza tempo e fascino seduttivo che ha ipnotizzato milioni di donne. Portati al collo, annodati al manico della borsa Kelly, ma anche conservati con cura dai grandi collezionisti. La storia del foulard è inscritta nella maison di Rue Faubourg Saint Honoré. Da un semplice “pezzo di stoffa” usato come copricapo, si è evoluto nel tempo diventando simbolo e sinonimo di uno status sociale.