Solo l’anno scorso il fatturato di Liu Jo Luxury ha toccato i 305 milioni di euro, cifra che segna una crescita esponenziale del marchio italiano che adesso grazie ad un accordo tra Bruno Nardelli e Marco Marchi, diventa una join venture dalle mire espansionistiche internazionali.
Un marchio italiano legato al territorio, è così che Liu Jo Luxury si presenta agli occhi del pubblico. Un percorso il suo, che affonda le radici in valori storici come quelli dell’arte per esempio e un’identità che si riconosce nel settore dell’orologeria come in quello della gioielleria. Prodotti che vanno ad inserirsi in un segmento della fashion industry apprezzata particolarmente da un pubblico per lo più giovane, grazie soprattutto alle idee di un team di designer che progetta studiando e selezionando di stagione in stagione, tutte le tendenze da inserire in collezione. Per il brand il 2006 è stato un anno cruciale, di grande svolta, grazie all’’incontro con Nardelli Luxury, azienda di riferimento nel settore della gioielleria che segnerà il destino di Liu Jo Luxury, con l’incremento delle collezioni Jewels, un momento in cui tutti i riflettori si accendono sul marchio che comincia a crescere in maniera costante, sino al 2009 quando la vincente intuizione dell’allora nascente linea Time segnerà un nuovo goal.
Oggi Liu Jo è presente in 50 paesi e 3 continenti, Europa, Africa e Asia e grazie ad un nuovo corso impostato da Bruno Nardelli e Marco Marchi mirano all’espansione internazionale con una join venture. Il brand, nato undici anni fa, vede ora alla guida Nardelli in veste di amministratore delegato e Marchi in quelle di amministratore unico e direttore creativo di Liu Jo, con l’obiettivo comune di consolidare il posizionamento di Liu Jo Luxury principalmente all’estero, tentando di far crescere in modo esponenziale il giro d’affari che già dal 2006 si è visto lievitare dagli iniziali 155 milioni ai 305 raggiunti l’anno scorso.