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La maison orologiera Jaeger Le-Coultre lancia una nuova limited edition indossata in anteprima dalla Brand Ambassador, Eva Riccobono, alla 74. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Oltretutto un modo per Le-Coulre di celebrare l’arte e rendere omaggio alla mostra cinematografica di cui è partner da ben 12 anni.

Era il 2013 e son già passati più di tre anni da quando Eva Riccobono ha vestito i panni di Madrina di una delle più importanti kermesse cinematografiche. La modella e attrice torna ora al Festival del Cinema di Venezia regalando ai fotografi immense emozioni sul Red Carpet durante la cerimonia dell’opening, accompagnata non solo da marito Dj e produttore musicale, ma con anche al polso, uno degli ultimi nati nella maison orologiera Jaeger Le-Coultre.

Di rosso vestita, la Riccobono ha abbinato al suo abito il prezioso orologio Rendez Vous Sonatina: polsino in pelle turchese e una cassa in oro rosa, neanche a dirlo ricoperta di diamanti incastonati, ma soprattutto frutto di un’arte antica, di quel mestiere davvero esclusivo del “saper fare” che solo mastri artigiani, oggi pochi, riescono a realizzare.

I Sonatina sono la perfetta espressione artistica, se non addirittura poetica, della grande scatola dei sogni. Fanno parte della linea Rendez Vous che ora si arricchisce di otto esemplari unici e ognuno differente nel loro genere. I sapienti artigiani della Manifattura targata Jeager Le-Coultre hanno unito l’arte di tre mestieri come la guillochage, la pittura su madreperla e l’incastonatura, per un risultato estremamente raffinato.

Tutti i modelli raccontano una storia e si rivestono della sfera emozionale che va dal sentimento amoroso che, come le fasi di un incontro, risuonano nell’arte della seduzione in quella del romanticismo e quella dell’amore. Proprio “Amour” è l’orologio indossato da Eva Riccobono. Dalla pittura miniaturizzata che a primo impatto fa venire in mente una possibile notte stellata di Van Ghog, dove si stagliano sopra però un cielo lavanda, piccole rondini dal piumaggio colorato, un fiore ed una porta metaforica sulla vastità incontenibile tra tempo e amore: l’attesa.