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Da ottobre arrivano le nuove Fenty x Puma.

Rihanna l’inarrestabile. Successo dopo successo la star originaria di Saint Michael , Barbados, annuncia su Instagram il lancio delle nuove ciabatte Fenty x Puma. La sua, verso il mondo della moda, è una vera e sconfinata passione che, insieme ad un guardaroba di tutto rispetto, l’ha sancita nel tempo ad icona di stile, arrivando tra l’altro a firmare co-collezioni con brand importanti, tra cui oltre Puma, anche Dior.

Dopo quelle in in  gomma ed eco pelliccia, oppure in plexi trasparente, arriva sul mercato la linea dedicata all‘inverno 2017. La collezione di nuove slipper, o appunto ciabatte, targate Fenty x Puma, guarda alla reinterpretazione del mondo del college americano, ecco allora spuntare stemmi e patch dal carattere urban.

“F.U.” applicato sull’una e sull’altra ciabatta, colori intensi come l’arancione, il blu ed il cammello in versioni puramente fluo e maxi lettering a contrasto. Lavagne, post-it sparsi sul pavimento insieme a stemmi un po’ qua e un po’ là, proprio come vuole il classico caos adolescenziale. Le Fenty x Puma vengono scattate ricostruendo il mondo universitario americano. Pensate per completare i look streetwear vanno bene sotto a tute oversize, bomber e look stravaganti con calze di spugna, sotto gli shorts e qualunque cosa di tremendamente appariscente. Oppure perché no, semplicemente in camera.

È la stessa Rihanna a pubblicare su Instagram il post che preannuncia l’uscita dei suoi nuovi accessori “Fenty University”. La pop star, icona di stile, è amatissima per i suoi look che mixano il bon ton allo stile da strada, uno su tutti l’outfit con cui l’abbiamo vista accanto la Premierère dame francese. Uno spezzato, con giacca iper oversize firmata Balenciaga, denim e tacchi.

Anche Rihanna rivede in qualche modo gli impulsi creativi della sua linea e, come altri affermatissimi brand , da  focus alla community ed il lancio di interi movimenti con call to action annessi, puntando sulla massificazione di messaggi affatto subliminali. Sarà stato il “Guccification” a fare da apripista?