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L’area ex Falck di Sesto San Giovanni si trasforma: 1,5 milioni di metri quadrati destinati a una zona residenziale, a un grande parco urbano, a tanti spazi pubblici e alla nuova stazione.

Milano non si ferma e continua a crescere. Nel 2021 la città proseguirà il suo progetto di rinnovamento e rigenerazione coinvolgendo la sua vecchia anima industriale, pronta a risorgere grazie ad avanzati modelli di inclusione sociale e sostenibilità ambientale.

Queste le due linee guida di MilanoSesto, progetto che da giugno andrà a interessare il quadrante nord-est dell’area metropolitana della città. 1,5 milioni i metri quadrati coinvolti, 50.000 le persone (tra residenti e city users) che usufruiranno dell’area, 500 i milioni di euro il primo investimento sul lotto Unione 0 delle società Hines, advisor strategico dell’intero progetto e development manager, e Cale Street, società finanziaria e di investimento immobiliare sostenuta dal Kuwait Investment Office, attraverso un fondo gestito dal Gruppo Prelios, che cura inoltre l’asset e il project management complessivo del programma.

Questi alcuni numeri utili a intuire il valore dell’intervento di rigenerazione urbana più grande in Italia e tra i più ambiziosi in Europa. Il luogo di interesse è la zona ex Falck di Sesto San Giovanni. Il masterplan firmato Foster + Partners, prestigioso studio di architettura a livello internazionale, prevede uno sviluppo progressivo che vedrà nascere nei prossimi anni uno tra i più grandi parchi urbani della Lombardia, quartieri residenziali che comprenderanno student housing per i più giovani, unità multifamily per professionisti e giovani famiglie e senior living, oltre a nuove piazze, spazi retail, direzionali, alberghieri e spazi pubblici pensati per favorire l’incontro tra le persone.

Centro nevralgico del progetto è la nuova stazione.

Ideata dallo studio Renzo Piano Building Workshop con Ottavio Di Blasi & Partners, sarà realizzata come una grande passerella di 89×18 metri sospesa al di sopra dei binari esistenti. Al valore funzionale della struttura – che consentirà di congiungere due zone della città da sempre separate dalla ferrovia – si aggiunge la sua forte valenza simbolica. Si tratta di un modello etico di sviluppo che parte dalle persone e dai loro bisogni, con l’ambizione di creare una comunità aperta e inclusiva in una città in continua evoluzione.