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Di Luisa Micaletti

Posh incontra Gabrièlle Caunesil amica della Maison Armani, che si racconta come modella, influencer, imprenditrice, moglie e, da pochi mesi, madre felice… pensa francese, ama italiano e sogna in tutte le lingue del mondo. 

Parliamo subito della cosa più bella che ti è successa: sei diventata mamma. Che mo-
mento è, per te?

Mio figlio ha compiuto tre mesi, che mi sembrano volati. Mi ha cambiato la vita, è tutto più bello e nuovo. Provo anche un nuovo senso di responsabilità verso il mondo che vorrei
creare per il suo futuro. È un momento di adattamento, dove non tutto è facile, però c’è
quell’amore che non pensavi di poter provare. Io l’ho cercato tantissimo, e oggi che c’è, quasi non ci credo.

Come sono cambiate le tue priorità?

Sono una donna che ama la carriera, e questo rimane, però la maternità vi ha dato il giusto peso. Il senso della famiglia è cambiato, con mio marito ora siamo una squadra. Diventa tutto più importante e chiaro. Hai detto: “La mia autostima non dipende dalla taglia”. Ti sei subito mostrata in bikini, anche dopo il parto. Non è stato facile: sono stata modella, per cui ho sempre avuto una forte attenzione sul corpo, ma pensavo che dopo il parto ci si ritrovasse subito a proprio agio, perché ho sempre vi- sto immagini di donne super perfette appena dopo quel momento. Allora ho pensato: “Cosa ho sbagliato io?” Ma poi mi sono detta: “Non devo provare vergogna”. Così mi sono esposta, mi sono messa a nudo in tutti i sensi, ho voluto mostrare la vita reale. È stato molto importante per me, ma anche difficile. Questa mattina, per esempio, ho ricevuto un commento di una ragazza che diceva: “Ma perché non mi perdi quei chili?”. Questo è il problema dei social, da una parte diciamo che è tutto “finto”, però appena vediamo una donna struccata o che ha appena partorito, la critichiamo, e così le persone non hanno più il coraggio di farsi vedere così come sono, il che è sbagliato.

Oggi tutti condividiamo questa vita social. Come ti regoli con l’immagine di tuo figlio?Proprio ieri mi chiedevano: “Perché non fai vedere di più il bambino sui social?”. Semplicemente, non voglio che il mio bimbo sia esposto e giudicato. Il mio ruolo è difenderlo, perché un giorno lui potrebbe rinfacciarmi quell’esposizione. Non posso scegliere per lui, ma se poi sarà uno showman, certo, lo aiuterò.

 

Qual è il tuo rapporto con le donne?

Quando ho fondato la mia azienda, ho scelto una ragazza come Ceo, e non è scontato, per- ché spesso si parla di donne, ma poi, quando c’è da inserirle nei posti “importanti”, non ci sono. In tre anni, sia lei sia io siamo diventate mamme: gestire un’azienda e avere due donne in ruoli principali che hanno figli non è scontato. Il femminismo è questo, dare alle donne le responsabilità e lasciando la scelta di essere ciò che vogliono, di truccarsi o no, di lavorare o no, di fare figli o meno.

L’intervista completa su Posh 101