Arte, artigianato , moda e ospitalità esclusiva si fondono a Palazzo Naiadi, cinque stelle lusso nel cuore della capitale, che con la collaborazione del Teatro dell’Opera di Roma, presenta la Mostra di Costumi di scena “I Costumi della Turandot: dal 1930 al 2010”.
In occasione del debutto dell’artista Ai Weiwei alla regia della Turandot, Palazzo Naiadi offre la possibilità agli ospiti e agli appassionati di spettacolo e moda di fare un viaggio alla scoperta dei costumi della Turandot nel corso di ottant’anni di allestimenti teatrali.
La mostra che si svolgerà dal 5 al 31 marzo 2020 nella lobby di Palazzo Naiadi , prevede un allestimento di grande impatto con 14 costumi di scena, curati dalla costumista Anna Biagiotti del Teatro dell’Opera di Roma. La mostra è aperta anche alla città di Roma: può essere visitata da tutti i cittadini, non solo da chi soggiorna in albergo.
Obiettivo della mostra è far conoscere la cultura del teatro e il valore della sartoria teatrale, esempio di arte e artigianato famoso in tutto il mondo, oltre a estendere il pubblico di chi frequenta il mondo dell’opera.
La collaborazione prevede anche la possibilità di organizzare delle visite esclusive presso i Laboratori di Scenografia del Teatro dell’Opera di Roma, che sono un vero e proprio gioiello della storia del costume.
“Siamo felici di ospitare questa nuova iniziativa in collaborazione con il Teatro dell’Opera di Roma – spiega Piero Magrino, General Manager di Palazzo Naiadi –Ancora una volta intendiamo essere proattivi e promuovere la cultura attraverso sinergie con le eccellenze della capitale.”
“Con la mostra dedicata ai costumi di Turandot – dichiara Carlo Fuortes, Sovrintendente delTeatro dell’ Opera di Roma – proseguiamo con molto piacere la nostra collaborazione con Palazzo Naiadi. È un’occasione per mettere in risalto il prossimo titolo della nostra stagione che avrà certamente grande richiamo, con la regia di un artista internazionale come Ai Weiwei. Per noi questa mostra è un motivo di grande orgoglio perché la raccolta di costumi è una testimonianza importante della storia del Teatro dell’Opera e della straordinaria abilità delle nostre maestranze:”