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Voglia di rinascita e riscoperta per Kenzo.
Sulle passerelle della Parigi Fashion Week, il brand di origini nipponiche guarda all’heritage del fondatore Takada e riedita un capitolo forte del successo passato.

In “Memento N°1” c’è tanto della storia di Takada Kenzo, del suo senso dello stile e della moda. Arrivato a Parigi negli anni Settanta fonda la sua maison. Inizialmente ispirandosi agli abiti tradizionali giapponesi, dai kimono agli indumenti da lavoro che, rivisitati in una nuova ed estrema concezione occidentale, hanno marchiato l’immaginario collettivo, provocatorio, che ha fornito le fondamenta per quello che è ora considerato il DNA di Kenzo. Con la collezione presentata a Parigi per l’Autunno Inverno 2017/18, il brand, oggi della grande famiglia LVMH, riscopre nell’archivio i ricordi che hanno costituito la sua linfa vitale.

Dalle emblematiche sovrapposizioni, alle stratificazioni ad un uso del colore pop, liberale. Decisamente energico. Carol Lim e Humberto Leon, i creative director, rendono giustizia al marchio di ready to wear, in tempi recentissimi riconosciuto per l’immediatezza del logo sulle iconiche felpe con la tigre, ma che non è soltanto quello. Introducono questo primo capitolo di una serie di modelli e pezzi inconfondibili, mandando in passerella composizioni di look sgargianti, contraddistinti dall’alternanza di linee morbide e ampie, impostate secondo il mood del workwear.

Ecco allora i jumper e i pigiama. Ad avere la meglio sono le stampe floreali e quelle animalier dove spuntano gli aironi. Tutti elementi ripresi e rinnovati dalla campagna dell’83, dove ora per accompagnare il tutto, accostano notevoli accessori contraddistinti da sandali col maxi platform per lei e sneaker per lui. Altro elemento celebre nel ’75 è invece il cappuccio, che torna a più riprese anche per questa nuova stagione invernale.