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Clare Waigth Keller è il nuovo direttore creativo di Givenchy.
“True elegance come with a natural gesture, an attitude in simplicity”, è questo il post sul profilo Instagram di Givenchy ad introdurre e fare da collante a due scatti.

Uno di Hubert De Givenchy – lo storico fondatore – l’altro della nuova figura alla direzione creativa del brand, immortalata da Steven Meisel. Dopo qualche giro di valzer e voci di corridoio mai del tutto confermate o smentite, arriva l’ufficializzazione via social: Clare Waight Keller è il nuovo creative director della maison francese. La sua prima collezione per il marchio sarà la Spring Summer 2018 e verrà presentata il prossimo settembre durante la Fashion Week di Parigi.

La Keller, designer di origini britanniche, raccoglie in eredità 65 anni di storia della moda, dello stile e del costume. Una storia scritta per dodici da Riccardo Tisci. Sarà proprio questa una delle sfide che la stilista dovrà affrontare più prontamente. Riuscire a reggere il confronto o forse superare – come magari si aspettano dai vertici della maison – l’haute couture del direttore uscente. Riletta da lui come un insieme immaginifico di simbolismi gotici, a tratti fetish e religiosi, divenuti un’impronta apprezzata e riconoscibile che, insieme alla sua allure, ha fatto impennare di milioni il fatturato del marchio di proprietà del colosso LVMH, il cui Chairman e CEO, Bernard Arnault, commenta così l’ingresso della nuova direzione: «Credo che la sua visione e grandi capacità consentiranno a Givenchy di entrare in una nuova fase del suo percorso. Non vedo l’ora di essere testimone del suo contributo al successo ininterrotto della Maison».

Quello di Clare Waight Keller è un percorso che inizia nei più importanti uffici stile all’età di ventun anni. Da Calvin Klein passando per Ralph Lauren, poi nel 2000 da Gucci al fianco di Francisco Costa e Christopher Bailey come senior designer nell’era Tom Ford. Il riconoscimento internazionale arriva dopo sei anni gloriosi trascorsi alla guida di Chloé, dove la Keller ha saputo declinare a capi dell’estetica quasi istituzionale, un nuovo gusto fatto di finissima e raffinata eleganza snob. Ancora prima, nel 2005, alla guida di Pringle of Scotland, aveva iniziato ad entrare sotto un’attenta lente di ingrandimento da parte del mondo della moda.

Lì, forte anche di una laurea in fashion design al Ravensbourne College of Art ed una specializzazione nel mondo del knitwear presso il Royal College of Art, cominciò a misurarsi con i capi in maglieria, riuscendo grazie ad un approccio innovativo, a reinventare il DNA della label.

Si dice ora ispirata e grata per l’opportunità e la fiducia riposte in lei da Givenchy. Il suo incarico sarà ufficiale dal prossimo 2 maggio e da allora sarà responsabile delle linee prêt-à-porter – sia uomo che donna – ma anche degli accessori e dell’alta moda.