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Philipp Plein Resort 2018.
Sfilare in casa non è certo una novità, però se a farlo è Philipp Plein che da sempre organizza show faraonici per i suoi defilé, allora i trecento e super selezionati ospiti, tra addetti stampa, VIP, amici ed affezionati del brand, non staranno già nella pelle.

Se in passato è stata fortemente criticata dagli animalisti per la numerosa presenza di esemplari impagliati, ora diventa il luogo di uno dei party, stile “Mille e Duesima Notte”, che ricorda in qualche modo il carattere charmant ed esclusivo dello storico couturier che l’ha ideata, Paul Poiret.

Il prossimo 24 maggio infatti, lo stilista tedesco aprirà le porte della sua Jungle du Roi, il magnifico giardino della villa sulle colline di Cannes per una doppia celebrazione che avverrà oltretutto durante la kermesse del Festival del Cinema. Plein presenterà qui la collezione Resort 2018, unificata nelle proposte dedicate sia all’uomo che alla donna, ma anche una capsule collection realizzata col suo amico ed artista Alec Monopoly.

Una collezione che sa di connubio e che si sposa bene con lo stile urban, estremamente appariscente, ma ricercato e lussuoso di Philipp Plein che dal 2008 si propone come un vero e proprio brand di lifestyle. In passato ha collaborato anche con la AS Roma, col Cagliari Calcio e con uno dei più famosi club della riviera. Ora assieme alle opere del graffitaro Alec Monopoly, prende un respiro decisamente street e si fa interprete di quell’esperienza Plein che viene definita “multipla” mescolando moda, arte ed intrattenimento.

Il duo era già stato visto insieme durante l’inaugurazione dello store di Corso Venezia a Milano – dedicato al menswear – dove l’artista originario di Los Angeles, esponeva per l’occasione alcuni dei suoi graffiti.

La collezione è ovviamente ancora top secret, ma dato anche il carattere enigmatico dell’artista della street art contemporanea – sempre con la bandana sul volto – non c’è forse da stupirsi. Quello che sicuramente potremmo aspettarci dalla collaborazione, viste anche le sue opere nate dalle vibrazioni metropolitane, ispirate ai lavori di Basquiat, Haring, Warhol e a quelle dello scultore Koons, caratterizzate dunque di icone pop e degli eroi dell’infanzia che i capi realizzati per Philipp Plein siano intrisi di una fervida e ricca customizzazione, come lo è stato per esempio il suo incarico dell’anno scorso come direttore artistico, nei panni di un “Art Provocateur”, per il marchio degli orologi di lusso Tag Heuer del gruppo LVMH, decorando anche la bouitique del Design District di Miami.