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Xacus lancia l’anteprima della collezione invernale 2017/18, con le nuove camicie, il marchio italiano racconta in un video l’anima di un capo iconico.

Quando la camicia è una ragione,uno status. “Nati con la camicia” dicono le nostre care nonne, eppure non è solo una questione di classe, quella sociale intendo, ma di stile. Colletti, polsini, bottoni, ma soprattutto giromanica, già proprio quelli che ogni tanto ci lasciano un po’ dubbiosi. Una camicia ben fatta è come una giornata col sole. Se poi è bianca è più che rivoluzionaria, minimal, essenziale, elegante e casual quanto basta, semplicemente perfetta.

La camicia sa tanto di tradizione e di appartenenza, caratteristiche che oggi con Xacus, s’incontrano negli scatti del maestro Koto Bolofo, fotografo e documentarista, e nelle immagini del videomaker Andrea Cavallari. I video della campagna di Xacus per l’Autunno Inverno 2017/2018 mettono in risalto la camicia e la raccontano come fosse un simbolo d’appartenenza. Un segno distintivo di un gruppo omogeneo, dove al suo interno convivono etnie e differenze in perfetta armonia, facendo un remake di un modo di vestire assolutamente senza tempo. Un intero universo fondato alle porte di Vicenza, nel 1956 da Alberto Xoccato, visionario e creativo artigiano che assieme a dieci sarte della zona, interpreta per lungo tempo la nobile arte della camiceria maschile, per ampliarsi poi al mondo femminile, con tutta una gamma di colori, fantasie e lavorazioni, come i San Gallo.

Se nel III secolo d.C i romani la usavano come sottoveste, è a partire dal 1400, con i toscani, che la camicia comincia ad evolversi, ma soprattutto a differenziarsi tra uomo e donna, comincia ad arricchirsi con le gorgiere spagnole nel ‘500, con Re Sole e la corte di Versailles diventa invece puramente barocca. Nell’Ottocento diviene lo strumento distintivo del borghese gentiluomo che l’indossava in batista bianca per tutte le occasioni mondane, per arrivare poi ad accaparrarsi un posto d’onore in tutti i guardaroba ed essere indossata indistintamente tra lavoro e occasioni speciali. La più grande rivoluzione della camicia, memore dei tempi non sospetti, di colui che l’ha resa desiderabile, nonché simbolo di stile e glamour, ma soprattutto progettazione, è tutto il mondo delle camicie realizzate da Gianfranco Ferré. Elementi che rimangono tuttora dei poetici oggetti architettonici, ma soprattutto culturali, dove il segno del tempo ha immortalato interi modi d’essere, alle quali fu dedicata anche l’esposizione “La camicia bianca secondo me, Gianfranco Ferré”.