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Tra luci, pupi siciliani, festoni e carretti del mercato, Dolce & Gabbana racconta il Natale secondo la tradizione italiana. Uno speciale allestimento che dal pianterreno del department store di Londra si estende su tutto il quarto piano della mega struttura portando il savoir-fare della tradizione popolare nel cuore della mecca del lusso.

Orologi e gioielli preziosi si stagliano nella galleria ricreata con teche e velluti dipinti nel pop-up store al piano terra di Harrods, un’atmosfera scaldata dalla corpulenta, se pur riprodotta, architettura romana, tipica della regione mediterranea che ha visto tra le altre, l’imporsi di importanti opere dal carattere arabo-islamico e bizantino. Le Cornici, le colonne e le passamanerie parlano di una sontuosità ricercata del Bel Paese insieme ai toni di una palette che non può che non alternarsi tra il rosso più intenso e l’oro più brillante.

Un legame che mixa quel sano e sagace kitsch popolare, davvero singolare, semplicemente originario, bello! Che già dall’esterno di Harrods, come per esempio l’allestimento delle vetrine di Brompton Road e Hans Crescent, nate ispirandosi al Teatro dei pupi e delle marionette, con protagonisti i cloni di Domenico e Stefano che raccontano l’infinito mondo Dolce & Gabbana e tutte le anime che lo caratterizzano, spaziando da quelle che sono le scenografie di un parrucchiere, alla bottega di un sarto fino alla cucina immersa nelle iconiche maioliche siciliane.

Caratteristico all’ennesima potenza lo spazio del quarto piano. Harrods si trasforma in un mercato rionale dall’allure circense e tra le cassette di legno dei carretti ambulanti, in mezzo ad insalata, verdura, spezie e frutta, ecco comparire le linee di accessori come le borse o le sciarpe. Poi ancora dolciumi, luminarie scintillanti, fiori, colori abbaglianti, profumi e tanta vivacità che lascia trasparire il cuore pulsante di un vero mercato italiano. Il tutto sa di amore. Amore per l’Italia, per le bellezze nascoste che ogni città conserva con cura e orgoglio, per le persone, e per il rispetto delle origini radicate anche nella spontanea verve popolare. Un percorso che fino al 28 di dicembre lascerà scoprire qualche angolo di italianità.