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Inaugura oggi lo Shopping District di Milano City Life, l’ex Fiera si rimette a nuovo grazie ad un investimento di 2 miliardi di euro per un complesso moderno che porta le firme degli archistar come Zaha Hadid, Daniel Libeskind e Arata Isozaki. Un totale di 360 mila metri quadri dove sorgono complessi residenziali, l’area commerciale e i grattaceli adibiti ad ufficio. Lo Shopping District in particolare si staglia su una superficie di 32 mila metri quadri e ospita 100 negozi, 20 tra bar e ristoranti, più la gigantesca multisala targata Anteo.

Un grande progetto che vede anche la collaborazione con le istituzioni come ha infatti confermato Cristina Tajani, Assessore alle politiche del lavoro, commercio, moda e design del Comune di Milano, che assieme a Armando Borghi e José Maria Robles, rispettivamente Amministratore delegato di City Life e l’altro Direttore Property Sierra Italia, ci accompagnano alla pre-inaugurazione dello spazio, e ci conferma che è stato fondamentale per creare un indotto d’occupazione che ha visto già l’assunzione di 540 addetti tra contratti indeterminati e non, più altri 800 da assumere nel tempo.

Un progetto nato nel 2015 da un accordo tra Sonae Sierra Italia e Generali Real Estate, uno dei principali asset del Gruppo Generali, che controlla al 100% City Life. Organizzato su più livelli, vede l’offerta moda all’interno dei primi due piani della torre Hadid, mentre nella parte open air firmata dall’architetto Mario Galantino, si inseriscono l’home design e la tecnologia tra cui l’apertura di Huawei con il suo primo flagship store europeo. Innovativa anche l’offerta del mondo beauty col primo Nashi Salon a livello mondiale e poi Juneco, la clinica dedicata ai moderni sistemi della medicina e della chirurgia estetica. Il mall diventa subito uno dei più grandi centri commerciali urbani, la cui sfida sarà non solo quella di attrarre l’utenza locale, ma essere un vero competitor per le vie dello shopping del centro città. Marchi premium e architettura d’autore che dovranno riuscire a catturare un pubblico straniero, proponendosi come un polo da visitare, oltre che portare anche loro ad essere fondamentali per la conversione del traffico in clienti effettivi.