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Come il bianco è al centro del tricolore italiano, così White pone l’Italia al centro della sua edizione 2020.

Dal 24 al 27 settembre, in piena Fashion Week, White torna a occupare gli spazi che ormai può chiamare casa: Superstudio e BASE Milano, entrambi in via Tortona.

Se il primo ospita i grandi nomi del mondo fashion, a BASE è in programma Wsm Fashion Reboot, il format dedicato alla sostenibilità curato dal team di White insieme a Matteo Ward (co-founder del brand Wråd e già direttore artistico di Give a Fokus). Nel complesso sono più di 200 i brand che parteciperanno all’evento.

Un’attenzione specifica all’Italia e ai sui marchi.

Un’intera sezione – Focus on Italy – che presenta aziende come Salar, Dieffe Kinloch, Blue of a kind, Edithmarcel, Federico Cina, Michele Chiocciolini, Gilberto Calzolari, Delirious e The Bespoke Dudes Eyewear.

La passione per il Belpaese contagia tutta la città con Milano Loves Italy. Una serie di eventi localizzati nei principali negozi multibrand del capoluogo lombardo, come una sorta di FuoriSalone che unisce diversi player della moda. Un’iniziativa fortemente voluta dal patron di White, Massimiliano Bizzi. Italiano anche lo special guest del salone: Vìen.

Vìen è un progetto ideato, disegnato e prodotto in Puglia da un team giovane, che racconta un classico rivisitato realizzato con la cura sartoriale del made in Italy

Vincendo Palazzo, Fondatore

Così come, pur per indiretta italianità, lo special designer della manifestazione. Si tratta di Yekaterina Ivankova, stilista nata in Kazakistan ma formatasi presso il Polimoda di Firenze. La scelta si è indirizzata su di lei in virtù della sua attenzione alla sostenibilità. Nel 2017 ha lanciato il suo marchio di upcycling, per il quale utilizza abiti vintage e stock di materiali.

Sostenibilità che, al pari del focus sull’Italia, guadagna massima attenzione in questa edizione di White. In questo senso sono diversi gli argomenti toccati: dalla tracciabilità ai materiali bio, dal riuso alla circolarità alla responsabilità sociale. Pionieri del settore è, per esempio, Regenesi. La società dal 2008 è in grado di utilizzare materiali post consumo per ricavare borse, gioielli e vari oggetti di design.

Ulteriori 130 marchi saranno inoltre presenti sulla nuova piattaforma digitale b2b.