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Arriva in Italia il marchio americano di alta gioielleria IPPOLITA, in uno spazio affascinante di via Montenapoleone a Milano.

Ippolita Rostagno racconta che Stephan Janson, quando l’ha incontrata a Milano la primavera scorsa, le ha detto: “Adoro le donne che usano le piume quindi, senza conoscerti, già mi piaci”. Ippolita mette sempre in testa una sorta di toupet di piume nere, quando raccoglie la massa dei suoi meravigliosi capelli ricci e questa specie di corona svolazzante è diventata quasi un segno di riconoscimento. Il suo temperamento artistico è raffinato e multiforme: “Come potrebbe non esserlo? Ho vissuto la mia infanzia e la mia adolescenza a Firenze, dove sono nata, circondata dalla bellezza. Mio padre era un intellettuale, uno scrittore e un regista di teatro, mia madre è un’artigiana del bello, trasforma qualunque materia, che sia un tessuto o una cornice di legno, in un’opera d’arte”.

L’Italia ricorre nel lavoro e nella vita di questa artista-imprenditrice, che si trasferisce a Los Angeles all’inizio degli anni ‘80, e negli Usa si laurea in lettere all’Occidental College, lo stesso di Barack Obama. Nei primi anni ‘90 inizia a creare gioielli finché, alle soglie del 2000, il suo marchio, IPPOLITA, diventa tra i preferiti delle star hollywoodiane, da Uma Thurman a Cameron Diaz ed entra nei principali department store, da Saks Fifth Avenue a Neiman Marcus, con due boutique in Madison Avenue a New York e in Michigan Avenue a Chicago.

“Tornare in Italia vuol dire ritrovare le mie radici – dice Ippolita Rostagno – appena mi hanno offerto la disponibilità di questo spazio in via Montenapoleone me ne sono innamorata. Mi piace il cortile semplice ed elegante che lo precede e che costituisce una specie di accesso riservato al negozio vero e proprio, che ha una doppia entrata dall’altra parte di Montenapoleone, in via Bigli. I due piani consentono un uso non tradizionale di uno spazio adibito a gioielleria: io lo immagino come una galleria d’arte, mi piacerebbe che trovassero posto anche alcuni manufatti di Artemest”.

Ippolita Rostagno è anche la fondatrice di Artemest.com, il primo marketplace che vende artigianato italiano di alto profilo.

“Lavorando per i miei gioielli vedevo gli artigiani chiudere le botteghe, arrivare con fatica a fine mese. Mi ero messa in testa di aiutarli, era il 2014, ma non sapevo come. Prima volevo fare una scuola, poi volevo portarli al museo, finché, due anni dopo, non mi è balenata l’idea giusta: per farli sopravvivere bisognava farli vendere. Sono partita dal logo, l’unione di due parole, “arti” e “mestieri” e ho chiesto a Italo Lupi di disegnarlo. Oggi Artemest rappresenta più di mille artigiani rigorosamente italiani, è in grande crescita, il suo primo mercato sono gli Stati Uniti, seguiti dall’UK e dalla Cina”.

I gioielli di IPPOLITA hanno la particolarità di essere costruiti con tecniche proprie della scultura, per esempio il “martellato” e modellati sulle forme del corpo femminile: Ippolita li crea durante vere e proprie performance artistiche, applicandosi lastre di cera sull’incavo tra le clavicole, su un gomito, sull’avambraccio.

“Sono gioielli creati da una donna per le donne – dice Ippolita – e nel mercato americano hanno colmato un vuoto perché da sempre i gioielli sono disegnati da uomini per gli uomini che li acquistavano per regalarli alle donne. Volevo interrompere questa consuetudine poco contemporanea: le donne hanno fatto incredibili passi avanti, io creo i miei gioielli per loro, che li scelgono e li comprano per se stesse”.

Molta importanza viene data alla vestibilità: le creazioni di IPPOLITA sono leggere, da indossare sempre e non solo in occasioni speciali o serate di gala. Inoltre sono gioielli fronte-retro, belli da qualunque lato li si osservi: irregolarità e asimmetricità sono le loro caratteristiche, proprie delle materie prime non trattate. Le pietre preziose irregolari hanno sempre una sfaccettatura insolita che riflette la luce.

Oro e diamanti dominano nella collezione, oro a 18 carati, definito “green gold”, oro verde, più chiaro rispetto al giallo tipico, che meglio si sposa con ogni tonalità di carnagione.

Cosa si aspetta da questo ritorno in Italia?

“Sono felice perché potrò venire più spesso a Milano, una città che amo e vedere i miei amici a Firenze, anche se il business mi tiene a New York. Vorrei che questo spazio che apro in una delle strade più famose del mondo fosse una ventata di novità nel mercato abbastanza tradizionale del gioiello”.