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Non chiamatelo negozio. Luxuny Atelier è un autentico scrigno del fatto a mano in cui protagonista è l’eccellenza italiana. Immerso in un sofisticato attico affacciato su Bryant Park, la scelta dello spazio non è casuale: il palazzo storico edificato nel 1901 come luogo per artisti ha accolto nomi altisonanti della creatività internazionale – Fernard Leger, Irving Penn, Norman Rockwell, Liz Claiborne, Edward Steichen – oltre a uno dei primi club “speakeasy” per sole donne gestito dalla pittrice Florine Stettheimer. Nato da un’idea di Luca Santonato – originario di Rimini e da 13 anni a New York – e dalla compagna K.C. – background nel fashion per Maison esclusive tra cui Prada – Luxuny Atelier è un concept innovativo dedicato alla private shopping experience maschile. Un club del bespoke in cui oltre alla li- nea abiti “Su Misura” e leisurewear del marchio sono presenti brand italiani di nicchia: abbi- gliamento, scarpe, accessori, fragranze, gioielli, arredi, specchi, biciclette, oltre a opere di artisti come Steven Sebring, Rombo, Reka Nyari , Erika Harrsch, Idriss B., Lido.

Un “salotto” di stile che unisce l’expertise di un multimarca con la raffinatezza di un club e l’unicità di una galleria in cui incontrarsi, sorseggiare un caffè, scambiarsi idee e scoprire la magnificenza artigianale sottesa a ogni creazione. Protagonista l’Italian heritage. Tutto è fatto a mano e customizzabile: dagli specchi del brand Antique Mirror ai piatti di Tondo Fiorentino, dalle biciclette by Officine Mattio – «la Bugatti delle due ruote» afferma Luca – agli arredi di Signet Furniture e Laboratorio Mattoni, dalle cravatte e sciarpe Fu- magalli 1891 alle scarpe Bottega Senatore. Linee e collezioni esclusive che riflettono la vision di Luca e K.C.: dar vita a una Andy Warhol Factory contemporanea in cui ricreare una community, avvolti da eleganza e cultura, nel segno dell’hand made.

 

Come nasce l’idea di inaugurare una shopping experience maschile dedicata all’Italian heritage?

Luca Santonato. L’avventura è iniziata durante il periodo della pandemia, un momento in cui mi sono fermato a riflettere sulle mie passioni. Lavoravo per una corporate internazionale nel mercato nordamericano, ma sentivo il bisogno di creare qualcosa di diverso. Il mondo della moda mi ha sempre affascinato, e così con mia compagna K.C. ho iniziato a focalizzarmi su quale realtà mancasse in una città come New York. Abbiamo cominciato a sviluppare l’idea di un “atelier” raffinato dedicato all’universo maschile, in cui non solo vivere un’esperienza di shopping su misura, ma che garantisse privacy ed esclusività. Un club incentrato sul fatto a mano e sull’artigianalità italiana in cui creare il proprio abito, le scarpe, gli accessori per la casa, gli arredi, acquistare opere d’arte, organizzare meeting e party, scambiarsi idee e visioni. Un salotto d’altri tempi come elogio alla manualità, immersi in uno dei panorami più affascinanti al mondo: lo skyline di Manhattan.

K.C. Jones. Quando Luca ha avuto l’idea di aprire l’atelier si è inizialmente focalizzato sulla moda, ma ci siamo resi conto che poteva essere ampliato anche ad altri ambiti come il design, le fragranze, i gioielli.

Ho lavorato in Italia nel fashion per marchi come Prada – il mio idolo è sempre stata Manuela Pavesi – e ho sempre voluto seguire il suo modo di essere. Volevo unire la passione, l’amore e la ricerca della bellezza nelle diverse espressioni creative.

Avete aperto Luxuny Atelier in un rinomato landmark building di Manhattan…

Luca. Il nostro atelier affacciato su Bryant Park e circondato dai simboli di New York sorge in un edificio storico risalente ai primi del Novecento voluto dall’artista e filantropo Anderson che qui ha vissuto, oltre ad artisti e fotografi affermati – da Bert Stern a Georgia O’Keefe a Tony Vaccaro. Ogni dettaglio del nostro spazio evoca la creati- vità e la raffinatezza dell’epoca: dalla grande bal- conata in ghisa ai camini, dall’imponente vetrata all’eclettico rivestimento in conchiglie.

K.C. Qui si respira tutta l’energia e la passione creativa dell’epoca. La perfetta dimora per raccontare la nostra visione della moda e del lifestyle scandita da amore e ricerca dell’autentica qualità.

In che modo selezionate i brand?

Luca. Selezioniamo i brand in base al loro know- how e al savoir-faire in ogni espressione creativa: dalle fragranze agli abiti, dal footwear all’interior design, cercando sempre un fil rouge che combini in armonia, stile, manifattura ed estetica. Oltre alla nostra linea Luxuny Su Misura, tra i brand presenti in atelier gli specchi Antique Mirror, le scarpe Bottega Senatore, le fragranze di Angelo Caroli, i giubbotti di Dafne e i piatti Tondo Fiorentino…

K.C. Ci siamo focalizzati su marchi italiani di nicchia e oggi, dopo solo un anno e mezzo dall’apertura, molti brand ci contattano per far parte del nostro atelier. Stiamo valutando collaborazioni anche con aziende non italiane in linea con la nostra filosofia e standard di artigianalità, mantenendoci sempre fedeli all’idea di proporre l’Italian Heritage e un servizio impeccabile. In uno spazio che cattura lo sguardo, crea empatia ed emozione.

In che modo avviene il processo custom di un abito o di un oggetto?

Luca. Il cliente segue tutti i diversi step del processo di realizzazione, coinvolto direttamente dagli artigiani durante la manifattura. Non abbiamo stock di ciò che è esposto nel nostro atelier: ogni pezzo è su ordinazione. In questo modo il cliente può scegliere di personalizzare i colori o i materiali, oppure customizzare un pezzo d’arredo.

Avete scelto di dedicare il vostro atelier all’universo maschile. Pensate in futuro anche al mondo femminile?

K.C. Stiamo pensando di ampliare la nostra offerta anche all’universo femminile: le donne che accompagnano gli uomini nell’esperienza di shopping ci chiedono sempre più frequentemente capi unici e su misura. Capi realizzati con tessuti esclusivi o scarpe fatte a mano che difficilmente riescono a trovare qui a New York. Luca. Inizieremo una linea da donna disegnando giacche e abiti con taglio mashile e una linea leisurewear unisex. Una è già in produzione e ci è stata richiesta da una celebrity di cui non posso svelare il nome…

Oltre alla vostra linea di abiti su misura, una collezione dedicata allo sportwear. Come mai?

Luca: Il dress code è cambiato molto in questi anni e in particolare lo smartworking ha trasformato radicalmente l’idea dell’abito. Abbiamo così pensato di disegnare una linea più casual, realizzata con tessuti esclusivi, da indossare in ogni occasione e caratterizzata da un tocco di eleganza. Unendo così la comodità – fattore determinante negli Stati Uniti – allo stile e all’alta qualità.

Luxuny Atelier è anche un club…

Luca. Esatto, un club senza membership (per il momento… ride). Offriamo ai nostri clienti la possibilità di usufruire del nostro spazio come fosse una private lounge in cui organizzare me- eting, esperienze private, aperitivi. Un club avvolto da opere d’arte e da creazioni esclusive, in un luogo che è da sempre la quintessenza della creatività.

K.C. Un one stop workshop, come amiamo definirlo, per un’esperienza totalizzante in cui riscoprire l’idea di community, nel segno della bellezza.

A CURA DI ANNA CASOTTI