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Venezia. Fermata San Zaccaria, a poche calli di distanza da San Marco.
Eppure, nel sestriere Castello che resta tra i meno frequentati, si può vivere forse l’atmosfera più esclusiva ed (ancora) autentica della città lagunare.

Hostaria Castello di Venezia – L’interno

Il passato che torna a Venezia

Si scorge una doppia vetrina nella Salizada Sant’Antonin e si entra da Hostaria Castello: da qui, si compie un viaggio indietro nel tempo.

In quella che era un’ex-biglietteria dell’Orient Express nella città veneta, frontiera di lunghi itinerari di lusso su rotaia che raggiungevano le capitali d’Europa a quell’epoca, oggi si ripropone un ristorante dalle sembianze di privé raffinato.

L’interno

Tutto in due stanze: l’ingresso e la saletta.
Le luci funzionali a paralumi di Irregolare Design (giovane azienda veneziana), gli interni che definiscono un ambiente curato e artigianale, le maioliche rivisitate sui pavimenti e le tavole in legno con sedute capitonnée ad effetto old style riportano al raccolto charme del vagone ristorante nel leggendario treno che da questa città partiva.

Qui, tra l’Arsenale ed i Giardini della Biennale, nel quartiere vissuto da cultori e che pullula di nuove aperture di livello (tra cui Nolinski Venice di Evok Collection per citare uno dei più recenti hotel nei dintorni), l’estro di due architette come Michela Amadiao e Claudette Navarro ha lasciato intatte le antiche suggestioni per trarne buoni frutti, con un recupero che si è scelto poi di riservare a pochi.

A diciotto ospiti, al massimo, per la precisione.
Solo pochi, per volere della proprietà, possono ritrovarsi nell’esclusivo spazio retrò dell’Hostaria Castello.

Hostaria Castello di Venezia

Chef Luca Veritti

La cucina

L’Executive Chef che guida le proposte in cucina qui è il friulano e già stellato Luca Veritti (dall’Hotel Metropole) che esplora con la sua giovane brigata la tradizione locale – di terra e di mare – in modo innovativo e molto interessante.

Dal Polpo scottato con spuma di patate e polvere di olive taggiasche al fegato alla veneziana con polentina morbida e salvia croccante, dal filetto di branzino, caponata di verdure e crema di sedano con mela verde agli spaghetti alla bùsara, con accostamenti di sapori equilibrati ed essenziali.

Ben abbinati anche i vini, con molte etichette di bianchi locali e altre selezioni che spaziano sul territorio nazionale, specie verso cantine nuove per pairing anche audaci, ma sempre ben riusciti.

Fegato alla veneziana con polentina morbida e salvia croccante

I progetti a Venezia

L’intera idea del locale è nata ufficialmente dopo il periodo pandemico ed è visionaria (come la proprietà) che vuole avviare così un modello anche per future opening, già in programma, oltre a quelle avviate nel contempo in città, come Bakarò in Campo Santa Margherita e Hostaria Sant’Aponal in Calle del Scaleter.

Del resto, dietro a Hostaria Castello e non solo c’è tutto il fascino del luogo, certo, ma che si sposa anche con un attento progetto sostenibile globale.

Le materie prime scelte nel mercato di Rialto, come il pescato, le primizie rigorosamente di stagione sono un must, cui fa seguito un’accurata riduzione di sprechi e scelte che massimizzano l’efficienza energetica. Della cucina e della sala. Pardon, saletta.