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Hyle, il nuovo progetto del giovane chef e imprenditore Antonio Biafora, eccellenza territoriale made in Sud.

L’affascinante territorio e riserva UNESCO della Sila, in Calabria, territorio ricco di foreste e montagne, ideale per gli appassionati del trekking e delle attività outdoor, grazie alle sue risorse naturali particolarmente accattivanti, diventa anche il luogo ideale per dar vita a un ambizioso progetto di ristorazione strettamente legato alla terra.

Hyle è la nuova destinazione della cucina del giovane Chef Antonio Biafora e progetto strettamente legato alla Sila.

Hyle offre una nuova proposta di cucina che si basa sulla conoscenza storica e sulla cultura del luogo, capace di creare un’esperienza gastronomica che raccoglie intuizioni, idee e tradizioni, un viaggio sensoriale nel territorio.

Oltre alla scelta à la carte, l’offerta di Hyle prevede anche due menù degustazione, due vere e proprie strade della Calabria, a partire dal nome dei due percorsi, Pùzaly e Chjùbica. Il primo, di sette portate, prende il nome dal termine greco pisseres (resinoso), il secondo è il nome antico della strada che collega Paola a Cirò Marina e prevede 13 piatti, che rappresentano quasi altrettante tappe di un viaggio. Fatto di scoperte e nuove conoscenze, ma autentico perché capace di riconnettersi a quel luogo dove tutto ha un senso, la casa.

«Dopo anni di lavoro, di ricerca, questa volta più intima, più introspettiva, ho capito che avevo bisogno di tracciare un nuovo, autentico e più che mai unico percorso. Nasce Hyle, che si legge ile, termine coniato da Aristotele, che significava materia e che veniva usato dai greci sin dalle prime  visite sul nostro altopiano silano. La Sila e suoi incantevoli e millenari boschi erano un posto ricco  di legna, di materia appunto. Hyle, poi Silva (selva dal latino) poi Sila» ci ha raccontato.