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Armani entra nelle case, Valentino ci fa ritorno. La Fashion Week 2020 riscopre Milano e un sentimento di italianità che non si è mai esaurito, ma che forse avevamo bisogno di recuperare.

Affetto, nostalgia, lealtà. Nei momenti di difficoltà sembra rinascere il sentimento di casa e maturano le decisioni più imprevedibili. Così Valentino torna a Milano, dove è nato, dopo un lungo soggiorno a Parigi. Era dal 1975 che la maison non sfilava a Milano, anno in cui ha spostato le sue collezioni Boutique in Francia. Per questo la sfilata di ieri sera (domenica 27) ha rappresentato per molti un sogno che si realizza.

“Milano è una nuova opportunità, un grande progetto che sto sviluppando con i miei team, su il concetto di identity”

Pierpaolo Piccioli, Direttore Creativo Valentino

La collezione Primavera Estate 2021 di Valentino sceglie quindi la Milano industriale, lontana dalle atmosfere patinate. Gli oltre 60 capi donna e uomo sono stati presentati negli spazi underground della milanese Fonderia Macchi. Una scelta di cuore ma non solo, attraverso cui Valentino riscopre la sua italianità rinnovandosi. Ne sono testimonianza i capi, che con eleganza sovvertono i canoni giorno-sera. Sono il simbolo di un’inclusività nuova e senza confini.

La Milano Fashion Week 2020, difatti, ha infranto diversi argini.

Giorgio Armani, stilista e mente capace di superare ogni tempo, irrompe per la prima volta nella storia della moda sulla televisione pubblica, in chiaro. La7 ha ospitato la sfilata primavera estate 2021, uno degli eventi più attesi della Week. Linee pure e colori neutri – grigi, beige, neri e blu – dettano lo stile sobrio, attento alla misura, della nuova collezione. Un’essenzialità che si riflette nelle scelte conservative, volte alla sostenibilità, che il brand ha da tempo intrapreso.

Ma soprattutto, ad emergere, è nuovamente quell’emozione intima, famigliare, sostenuta anche dall’ingresso ideale della moda nelle case degli italiani. Un evento unico: a porte chiuse, ma allo stesso tempo aperto a tutti.  La voce ormai nazional-popolare di Pierfrancesco Favino ha accompagnato gli spettatori nelle pieghe della vita di Armani, indissolubilmente legata a Milano.

Così, mentre la magia e la grazia nobilitavano il mezzo democratico per eccellenza, un’emozione nuova, o forse ritrovata, ha scaldato i cuori di tutti.

L’alta moda è tornata a casa. È la sua casa è la nostra casa.