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Una piscina da 300 metri quadrati, una piattaforma che magicamente emerge dall’acqua come palco per ospitare musica, lettini disposti in oasi luxury private e sospese come su una spiaggia tropicale: arte, architettura, design e moderne tecnologie si fondono nel poderoso progetto che lancia il Maitò 1960 di Forte dei Marmi. Una dimensione unica, quasi irreale, che cambia voltocon un occhio sempre attento alla tradizione.

Il concept è assolutamente internazionale, frutto di una ricerca maniacale di odori, sapori e materiali. Ogni dettaglio curato nei minimi particolari in un ambiente di straordinaria bellezza, il cui punto di forza è la capacità di integrarsi e dialogare con il paesaggio attraverso una vegetazione tropicale che si espande fino alla spiaggia, creando una sublime atmosfera naturalistica; un’isola felice e di relax da vivere sospesi a mezz’aria, che ha come ambizioso obiettivo quello di far sentire gli ospiti a casa, emozionarli, regalandogli sensazioni che si trasmettono da sole e vanno oltre ad una cena o ad un pranzo in un ristorante qualunque.

L’innovativo progetto, concepito dal direttore artistico, architetto e interior designer del Maitò Michele Vitaloni insieme alla proprietà e la manager Hanina Bensellam, è simbolo della maestosa potenza del Maitò 1960 grazie alla fusione del ristorante Maito, il bagno Maito beach e l’ex Orsa Maggiore, ma soprattutto rispetta la tradizione dei bagni fortemarmini che è qui rivisitata in chiave contemporanea. Immancabile uno scenografico angolo Instagram dove potersi fotografare in un allestimento con design, arte e tradizione, e una modernissima spa per rigenerarsi.

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