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Tra le ondivaghe colline e i boschi secolari delle Langhe sorge il Relais San Maurizio. L’antico monastero del XVII secolo, ora adibito a Spa, svetta su Santo Stefano Belbo, Cuneo.

Un luogo dove natura e uomo convivono in armonia, un rifugio dove recarsi in cerca di pace e riflessione.

Lussuose suite, trattamenti benessere all’avanguardia, un ristorante stellato. Trascorrere del tempo al Relais San Maurizio significa ritrovare un equilibrio perduto, da ricostruire placidamente negli spazi accoglienti della struttura. Sei suite d’eccezione che risplendono come le pietre preziose che danno loro il nome. Dalle stanza ai luoghi comuni, come il centro benessere che offre grotte con sali del Mar Morto, trattamenti a base di uva e la sauna alle erbe officinali dell’orto di proprietà che circonda la struttura. Questi e altri percorsi conducono sulla via della ricongiunzione tra animo e corpo.

Due esclusivi ristoranti tra cui scegliere.

Il primo diviso tra l’atmosfera intima delle antiche cantine del monastero e una terrazza affacciata sulle Langhe. Fregiato di una stella Michelin, Guido da Costigliole è un ristorante che combina i prodotti genuini dei produttori locali a una cucina fine e ricercata. Il secondo, immerso in una sala baroccheggiante, punta invece sulla riscoperta dei sapori essenziali, sapientemente combinati, esplosivi nella loro semplicità.

Ma la vera particolarità è la cappella affrescata da David Tremlett.

Il pittore britannico si è occupato di realizzare un nuovo Wall Drawing (2019), dopo quelli già realizzati nelle Langhe nella cappella del Barolo (1999) e a Coazzolo nella Chiesetta tra le vigne (2017). Per la cappella sconsacrata del Relais San Maurizio Tremlett ha scelto una trama totalmente astratta.

“In Italia, sono stato circondato dagli affreschi di Giotto, Piero della Francesca, Mantegna […]. Ero immerso nel colore e sentivo di dover cambiare il mio modo di disegnare”

Così l’artista racconta di essersi affidato ai colori tralasciando le forme. Colonnati cromatici crescono fitti dal pavimento e dal soffitto, separati da un orizzonte grigio che percorre tutto il perimetro della cappella. Con la luce che penetra ampia dai due portoni allineati agli estremi della struttura, il vento forma un perpetuo corridoio tra l’ambiente esterno e quello interno. Le Langhe entrano così nel luogo depositando i loro colori alle pareti.

Un ulteriore spazio di riflessione in un luogo veramente magico.